Una stagione autunnale un po' anomala, in Italia, nonostante i recenti e repentini cambiamenti meteo in alcune regioni del nord del Paese. Temperature prettamente primaverili che hanno ritardato la partenza degli ortofrutticoli di stagione nei punti vendita.
"Il nostro assortimento enfatizza e valorizza la stagionalità dei prodotti. Ogni anno, infatti, ci prodighiamo affinché vengano offerti ai nostri clienti i migliori prodotti di stagione; questo perché ci troviamo in un territorio con forte vocazione agricola e con un consumatore sempre più attento alla qualità e alla freschezza del prodotto offerto" dichiara Daniele Arbore (foto a lato), buyer ortofrutta di Maiora Srl-Despar Centro-Sud.
"Quest'anno, tuttavia, viste le temperature prettamente primaverili nelle prime settimane autunnali, si è registrato un ritardo nella partenza di frutta e ortaggi tipici di stagione. Fatte salve le condizioni climatiche, il piano di inserimento delle referenze autunnali si focalizzerà su prodotti di IV e V gamma: cime di rape, misti da cuocere, minestrone di verdure, zuppe di verdure e di legumi".
"Ad oggi, le referenze che hanno registrato migliori performance risultano essere quelle che non hanno risentito della stagionalità – spiega Arbore – Parliamo di lattuga iceberg, carote o banane, che hanno beneficiato anche del marchio Passo dopo passo. Tra i prodotti più performanti registriamo anche pesche, meloni e angurie, a conferma dell'influenza delle temperature ancora estive. Al contempo, produzioni prettamente autunnali come funghi, zucca e agrumi stanno registrando volumi di vendita ancora molto contenuti rispetto alla media del periodo".
Secondo il buyer ortofrutta, la crescente attenzione del cliente per qualità, assortimento e ricerca di prodotti a Km Zero lo sta allontanando da un'ossessiva ricerca del prezzo più basso.
"Questo ci ha portato a focalizzare la nostra offerta sulla qualità e su un assortimento sempre più ampio. Abbiamo aderito all'iniziativa proposta dal Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali riguardante la valorizzazione del prodotto italiano rispettoso della stagionalità: ad esempio, aprile e maggio fragole; giugno ciliegie; giugno, luglio e agosto meloni e pesche; settembre e ottobre uva; novembre-dicembre-gennaio agrumi. Importanti sono state le iniziative di lancio delle nuove referenze a private label, provenienti da filiera controllata".
"Rispetto allo scorso anno, si è registrato un lieve un decremento del prezzo medio, di circa 0,05 euro. Il 2018 aveva avuto, di base, buoni risultati in termini di marginalità e fatturato, specie nella stagione estiva – sottolinea il buyer – Quest'anno, le temperature ancora elevate stanno ritardando la partenza della campagna autunnale, tant'è che questi prodotti registrano un prezzo leggermente superiore alla media stagionale".
Infine, un commento sulle proteste pacifiche portate avanti dai produttori di uva da tavola. "A questo proposito, la nostra politica commerciale prevede una collaborazione sinergica con i fornitori: chiediamo loro uno standard qualitativo elevato che rispetti la filiera da noi indicata e che ci permetta di attuare politiche di prezzo che non sviliscano il prodotto e che garantiscano adeguati livelli di marginalità e fatturato per entrambi le parti", conclude Arbore.