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Primo giorno di Fruit Attraction: una fiera sempre piu' mondiale

Fruit Attraction Madrid si conferma seconda rassegna ortofrutticola in Europa e forse anche nel mondo. Ieri, giornata di apertura, l'afflusso è stato notevole, soprattutto sul fronte dei visitatori internazionali. Le aziende italiane presenti sono 140 e, per molte imprese, si è trattato della loro prima volta. Non tutti hanno condiviso la scelta dell'anticipo di un giorno, vale a dire il calendario martedì-mercoledì-giovedì, invece dei tradizionali mercoledì-giovedì-venerdì. Un grossista ha spiegato che, con tale tempistica, non ha potuto impostare il lavoro settimanale.

"Una fiera dal respiro mondiale – ha commentato Fabio Zanesco (foto a destra) di VI.P Val Venosta – che si conferma in crescita. Oggi abbiamo accolto visitatori di tante nazionalità, non solo spagnoli".

Da pochi giorni si è conclusa la rassegna PMA negli Stati Uniti e alcuni operatori sono passati direttamente dall'una all'altra fiera. Federico Milanese di Jingold, appena tornato da Los Angeles, afferma che "la rassegna PMA è tipicamente americana, utile per capire l'andamento di mercato in quel contesto e studiarne le strategie con i buyer presenti. Madrid ha un respiro più mondiale. Qui a Fruit Attraction, oltre a consolidare i rapporti esistenti, c'è la possibilità di ampliare i propri rapporti commerciali".

Federico Milanese

Sul fronte di un primo bilancio sui visitatori, il "disco" è sempre il solito: per alcuni c'è stata tantissima gente, altri si aspettavano di più. Molto dipende anche dai padiglioni in cui ci si trova e dalla posizione. Nulla di nuovo rispetto a qualsiasi fiera.

Stefano Pezzo

"La rassegna è in continua crescita – ha dichiarato Stefano Pezzo presidente di Fruitimprese Veneto – e si respira un'aria internazionale. Sono appena tornato dal PMA di Los Angeles e ho notato una cosa. Negli Stati Uniti, i produttori sono considerati il bene primario e il loro reddito si cerca di salvaguardarlo perché, se i produttori fanno reddito, investono e c'è beneficio per tutta la filiera. In Europa, invece, non è così. Qui ci facciamo la guerra fra Italia, Spagna, Grecia e Polonia e si fa a gara a chi vende al prezzo più basso".