Prosegue la vertenza sulla movimentazione di container a temperatura controllata nel porto di Civitavecchia, che rischia di far perdere importanti traffici ortofrutticoli, tra i quali quelli del produttore di banane Chiquita. La vertenza contrappone due società: la Rtc che ha in concessione la banchina 24 per i container, controllata dal Gruppo Aponte, e la Cfft, che ha in concessione la banchina 24 per muovere e stoccare prodotti refrigerati ma non container.
Quest'ultima ha anche acquisito l'Interporto di Civitavecchia e ha un programma di sviluppo dei traffici a condizione di poter usare la banchina 24 anche per i container, che potrebbero portare altri 200mila teu. Oggi può farlo solo tramite la Rtc, con maggiori tempi e costi. Così, la Cfft ha chiesto all'Autorità portuale di poter movimentare direttamente anche container refrigerati, così da usare l'Interporto come aree di stoccaggio e lavorazione.
Finora, l'Autorità portuale non ha preso alcuna decisione e neppure la riunione del Comitato portuale del 17 ottobre 2019 ha sbloccato la situazione, rimandando la questione all'Autorità portuale e chiedendo di decidere entro il 30 novembre. Ma Cfft afferma che questo intervallo di tempo è troppo lungo e rischia di far perdere importanti contratti, tra quello con la multinazionale Chiquita, che potrebbe trasferire il traffico a Livorno.
Sulla questione sono intervenute in modo unitario cinque sigle sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Mare e Porti, Usb) che esprimono una "forte preoccupazione sulle prospettive futuro del porto e sulla tenuta occupazionale". Per sbloccare la situazione, i sindacati hanno proclamato due giorni di sciopero nell'intero porto di 48 ore il 6 e 7 novembre.
Fonte: Trasporto Europa