Con oltre 21mila ettari e una produzione media annua di 38.000 tonnellate di noci in guscio, la Francia si colloca all'8° posto nella classifica dei principali paesi produttori di noci mondiali. Sono numeri resi noti da Fabrice Lheureux, responsabile programma Francese di R&S noce e nocciolo, intervenuto durante le Giornate tecniche sul Noce a Bologna (cfr. FreshPlaza del 23/09/2019).
"L'80% della produzione è esportato come prodotto in guscio – ha affermato il ricercatore – e la produzione del sud-est è un po' più rappresentata sul territorio nazionale e meno destinata all'export. L'esportazione è principalmente indirizzata verso i mercati italiani, tedeschi e spagnoli. La produzione di sgusciato in Francia è insignificante rispetto a quella mondiale".
La platea alle Giornate tecniche del Noce
La varietà prevalente nei due principali distretti nocicoli francesi è Franquette (50%) con una resa massima di 2,5 t/ha, rispetto a una media francese: 2 t/h.
"Abbiamo in corso due progetti di ricerca molto importanti. Il primo ha come obiettivo fornire degli indicatori sulla micorrizazione del noce e, studiando i percorsi favorevoli ai funghi, accrescere negli operatori del settore agricolo la consapevolezza di questa dimensione di vita nel suolo. Il secondo riguarda la gestione ragionata dell'inerbimento e l'approfondimento delle conoscenze sulle relazioni di competizione tra il cotico erboso e l'albero nel noceto. La gestione deve condurre alla riduzione nell'uso degli erbicidi, una questione chiave nel settore agricolo, considerando che l'uso del glifosato sarà probabilmente proibito".
Gli organizzatori delle Giornate tecniche
L'esperto ha concluso il proprio intervento con una domanda: "Il futuro della nocicoltura in Francia seguirà l'esempio californiano o quello cileno?". La risposta è stata tipicamente francese, vale a dire un auspicio che sia un modello francese di nuova impostazione, economicamente valido, ambientalmente accettabile e persino sostenibile.