Che l'export italiano non sia molto competitivo su scala internazionale è risaputo, e lo è anche il fatto che noi Italiani non siamo molto bravi a valorizzare i prodotti a causa delle frammentazione aziendale, della quasi assente aggregazione e delle poche finestre commerciali che si affacciano su un mercato globalizzato e affollato; proprio per questo, la regione Lazio ha finanziato 5 milioni di euro a fondo perduto, deputati all'internazionalizzazione e all'acquisto di altri servizi, destinati alle piccole e medie imprese laziali.
"Da un'indagine sulle dinamiche dell'export dei prodotti ortofrutticoli italiani sui principali mercati di sbocco, si evince che l'Italia occupa una posizione di debolezza sui mercati europei, perché costantemente superata da Spagna e Paesi Bassi. Il valore dell'export italiano è pari a poco più di 5 miliardi di euro l'anno ed è generato per il 70% dalla frutta e per il restante 30% dagli ortaggi. In questo scenario, il mercato tedesco è fondamentale per l'export nazionale, perché da solo riesce ad assorbire circa il 60% di tutta la frutta e la verdura esportata". Così ha riportato il dottor Lorenzo Fanoli in un convegno organizzato presso la cooperativa OP La Flacca di Fondi (LT) per illustrare i finanziamenti pubblici regionali.
Lorenzo Fanoli
"L'Italia - ha aggiunto Fanoli - tra i diversi stati membri dell'UE, è leader nelle esportazioni sui mercati di piccole dimensioni e che si ubicano in posizioni limitrofe rispetto al territorio nazionale quali: Austria, Croazia, Malta e Slovenia. Si è visto, però, che siamo forti sull'export delle mele: un risultato che scaturisce non solo dalla notevole produzione melicola italiana, ma anche dal fatto che le aziende agricole aderiscono a Consorzi organizzati e propensi all'esportazione".
Come sottolineato nel suo intervento da Francesco Laganà, responsabile dei Temporary export manager di Co.Mark Spa: "Affinché un'azienda agricola sia più competitiva su scala globale, è importante internazionalizzarsi, e cioè essere più innovativi da un punto di vista tecnologico o di processo dei propri prodotti. Vendere in modo organizzato e costante nel tempo rappresenta una valida strategia per collocarsi in un contesto globale. Quindi è fondamentale aggregarsi e puntare tutto sulla specializzazione produttiva".
Francesco Laganà
Ecco che, in tale contesto, i fondi regionali sono al servizio dei produttori per coprire dal 45% al 70% delle spese dei progetti volti all'internazionalizzazione. Tra quelli ammissibili ci sono due opzioni: finanziamenti per progetti di Temporary Export Specialist o finanziamenti per partecipare a fiere internazionali.
Si ha tempo per presentare la domanda di partecipazione per la prima finestra fino al 31 ottobre 2020, mentre per la seconda finestra fino al 30 aprile 2021.