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Assosementi: l'innovazione vegetale puo' aiutare a far fronte alle sfide del cambiamento climatico

L'innovazione vegetale può aiutare l'agricoltura a adattarsi ai cambiamenti climatici e a garantire rese stabili e produzioni più sostenibili. E' giunto il momento di dare risposte concrete per il futuro del nostro Pianeta e la politica è chiamata a dialogare con la scienza per identificare e gestire soluzioni efficaci nel breve termine. Ad affermarlo è Assosementi, l'associazione che riunisce le aziende sementiere italiane, in occasione del terzo sciopero globale per il clima, indetto nella giornata di oggi per sensibilizzare operatori economici, cittadini e governi.

"L'innovazione vegetale può portare risultati concreti nel contrasto al riscaldamento globale: secondo uno studio diffuso dalla piattaforma tecnologica europea 'Plants for the future' già negli ultimi 15 anni il miglioramento genetico ha consentito di ridurre annualmente le emissioni di CO2 nell'Unione Europea di 150 milioni di tonnellate e nello stesso arco di tempo ha permesso di risparmiare circa 55 miliardi di m3 di acqua - ha dichiarato Giuseppe Carli (in foto), presidente di Assosementi - Le New Breeding Techniques (NBTs) promettono di garantire risultati ancora migliori, eppure in Europa l'accesso a queste preziose risorse resta difficile".

"L'agricoltura risente più di altri settori dell'impatto del cambiamento climatico, perché l'alterazione delle temperature e delle precipitazioni mette a rischio le produzioni e la sicurezza alimentare globale - ha aggiunto Carli - Ottenere varietà vegetali in grado di resistere meglio agli stress amplificati dagli eventi estremi a cui assistiamo sempre più frequentemente significa tutelare l'ambiente, i consumatori e gli agricoltori. Un esempio sono le varietà di mais selezionate negli ultimi anni, in grado di anticipare la fioritura limitare i danni causati dalla siccità".

"In un momento in cui il dibattito sulle sorti del nostro pianeta coinvolge tutti, dal palazzo di vetro sede dell'ONU ai singoli parlamenti, dagli studenti alle imprese, l'auspicio è che le autorità europee e nazionali si impegnino a modificare la direttiva 2001/18/CE. E' fondamentale consentire ai ricercatori e al settore sementiero di sfruttare le potenzialità delle NBTs, strumenti che consentono di ottenere in tempi più rapidi rispetto al passato colture maggiormente produttive, più resistenti a malattie e patogeni e quindi con bisogni ridotti di interventi con fitofarmaci nonché più resistenti a stress ambientali " ha concluso Carli.

Data di pubblicazione: