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Commissione Ue dia subito risposte forti agli agricoltori colpiti dalla cimice asiatica

"Abbiamo bisogno di risposte forti e concrete da parte della Commissione europea nella lotta alla diffusione della cimice asiatica: l'insetto sta causando ingentissimi danni economici e la perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore ortofrutticolo europeo, specialmente nel Nord Italia". Lo chiedono in un'interrogazione prioritaria gli europarlamentari Pd, Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura dell'Eurocamera, e le colleghe Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti.

In attesa di interventi risolutivi di difesa del parassita, gli eurodeputati chiedono all'Esecutivo Ue di "garantire alle Regioni colpite la possibilità di modificare in via straordinaria i rispettivi Programmi di sviluppo rurale per inserire efficaci misure di emergenza già previste dalla normativa europea per compensare le perdite dei produttori, oltre a finanziare progetti di ricerca sulle strategie di contrasto e di coesistenza con il parassita, in collegamento con le esperienze portate avanti negli USA".

"Nel settore c'è scoramento e paura di non avere un futuro. Solo in Emilia Romagna e Veneto, a causa della cimice asiatica, sono stati persi circa 3mila posti di lavoro, con un mancato reddito per gli agricoltori che supera gli 8mila euro a ettaro", sostengono De Castro, Gualmini e Moretti, che chiedono di agire senza esitazioni. Le Regioni più colpite sono appunto Emilia Romagna e Veneto, ma anche Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Data di pubblicazione: