Pomodori datterini e riso venere, cavolfiori colorati e uva senza semi: sono solo alcuni dei prodotti frutto dell'innovazione in agricoltura che troviamo ogni giorni tra i banchi dei supermercati e nei nostri piatti. Cibo per la mente, il Manifesto per l'innovazione nel settore primario che riunisce 14 associazioni dell'agroalimentare italiano, le ha presentate ieri 24 settembre durante "La Tavola dell'Innovazione". Il gioco-laboratorio condotto da Piero Morandini, ricercatore del dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università Statale di Milano, e da Deborah Piovan, portavoce di Cibo per la mente, è stato proposto al pubblico e agli studenti che hanno preso parte a "Storie dal Futuro migliore", l'evento organizzato a Milano da Assobiotec in occasione della settima edizione della European Biotech Week.
Il miglioramento genetico è prezioso: consente alla filiera agroalimentare di migliorare le produzioni in quantità e qualità e di ridurne l'impatto ambientale e quindi di rispondere alle esigenze della società. Permette ad esempio di mettere a disposizione dei consumatori prodotti più nutritivi – come olii di girasole o soia più salubri o verdure più ricche di vitamine (es. i cavolfiori arancioni più ricchi di betacarotene) –, dall'aspetto più invitante, dal gusto migliore e più facili da preparare – come la lattuga Salanova. Non solo, l'innovazione in agricoltura è anche il punto di partenza per la creazione del tipico, basti pensare ai pomodori datterini o al riso venere.
"Spesso il miglioramento genetico viene guardato con pregiudizio - ha dichiarato Deborah Piovan - ma è alla base dell'agricoltura stessa. L'innovazione delle varietà è iniziata con la domesticazione delle piante ed è progredita grazie agli studi di Mendel o di Nazareno Strampelli fino ai moderni genetisti. Oggi abbiamo a disposizioni nuovi strumenti, le New Breeding Techniques (NBTs), utili a consentire agli agricoltori e ai ricercatori di portare sulla nostra tavola cibi ancora più sani, buoni e sicuri e a salvare quei prodotti che oggi minacciano di scomparire".
Protagonisti della Tavola dell'Innovazione, a fianco degli ingredienti frutto del miglioramento genetico, sono anche quei cibi simbolo del Made in Italy a rischio di estinzione, come il Riso Arborio, l'olio d'oliva, il basilico e il Pomodoro S. Marzano. "Questi ingredienti alla base della nostra alimentazione - ha dichiarato Piero Morandini - oggi subiscono l'attacco di pericolosi patogeni, ad esempio il brusone e la Xylella. La tutela dei nostri prodotti non può prescindere dall'innovazione in agricoltura, che consente di rendere queste varietà più resistenti. Il genome editing rappresenta la naturale evoluzione dei metodi convenzionali, ma permette di ottenere gli stessi risultati in tempi ben più brevi e con maggiore precisione".
"L'agricoltura è una delle più antiche forme di innovazione, eppure ha una storia tutt'altro che conclusa. Gli agricoltori sono per loro natura da sempre innovatori e oggi guardano con fiducia all'ultima frontiera della ricerca biotecnologica: le NBTs. Il loro obiettivo è di migliorare le produzioni, sempre in un'ottica di sostenibilità ambientale ed economica" ha concluso Deborah Piovan.
La Biotech Week è stata lanciata in Canada nel 2003 ed è arrivata in Europa nel 2013 per volontà di EuropaBio-Associazione della bio-industria europea, in occasione del 60° anniversario della scoperta della struttura DNA. Per il settimo anno è coordinata a livello nazionale da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica. Dal 2016 la settimana è diventata Global: in diversi continenti si celebra, infatti, negli stessi giorni, questa ricorrenza dando vita a una vera e propria "Global Biotech Week", a testimonianza di quanto le biotecnologie rappresentino una risorsa senza confini, capace di offrire soluzioni alle grandi sfide della società a livello mondiale.
L'evento di presentazione del capitolo italiano della Biotech Week dal titolo "Storie dal Futuro migliore" nasce per raccontare le biotecnologie a un pubblico ampio ed eterogeneo, portando sul palco voci diverse che raccontano la propria personale visione di un futuro positivo. A fianco di alcuni "testimonial del biotech", si affianca un'area espositivo-laboratoriale all'interno della quale vedere, toccare con mano, fare esperienza diretta di cosa siano le biotecnologie, di quali siano i vantaggi e le opportunità in gioco, di come ci possano proiettare nel futuro.
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Cibo per la mente è un appello e un progetto della filiera agroalimentare italiana rivolto ai decisori europei per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di investimenti in innovazione e ricerca nel campo dell'agricoltura e dell'industria alimentare. Il progetto include un Manifesto di intenti e proposte sottoscritto da 14 associazioni imprenditoriali (Aisa, Agrofarma, Assalzoo, Assica, Assitol, Assobiotec, Assofertilizzanti, Assosementi, Compag, CIA, Confagricoltura, UNAItalia, Uniceb, Unionzucchero).