Puntare su una filiera equa e remunerativa per il produttore, che crei valore economico ma anche sociale, è l'unica strada percorribile per dare respiro a un comparto messo in difficoltà su più fronti.
Da un lato i problemi alla produzione, dall'altro la guerra dei prezzi al ribasso, che costringe il produttore a lavorare in perdita in uno scenario penalizzante per chi - all'interno della filiera - intende fare qualità.
Alla domanda su quale sia il giusto prezzo di un chilo di frutta, Luca Siciliano (in foto) risponde così: "Il giusto prezzo è quello che remunera adeguatamente il produttore senza eccessivi ricarichi né eccessivi ribassi".
Luca Siciliano, 34 anni, ex imprenditore digitale, dopo la laurea alla Bocconi e alcune esperienze lavorative anche in Usa ha deciso di vendere la sua attività a Milano per aprire un'azienda agricola in Calabria, la terra dove è cresciuto.
Luca si appassiona del mondo agricolo e comincia a studiare Agraria a Reggio Calabria, e da produttore fonda Il Porticato, l'azienda agricola dove coltiva particolarmente agrumi certificati biologici: arance Navel, Tarocco e Valencia; mandarini, clementine, limoni (principalmente di varietà Femminello) bergamotto; oltre ad avocado di varietà Hass e Bacon.
Luca vive in prima persona il problema del prezzo ingiusto: troppo basso per pagare correttamente il lavoro di chi le materie prime le semina, le cresce e le raccoglie. E allora, unendo le competenze di business della laurea in Bocconi con quelle di agronomo, ha pensato di provare a risolvere la questione all'origine.
E' così che nel 2018 nasce Orteat, una piattaforma digitale di nicchia che ha come obiettivo quello di coinvolgere diversi produttori italiani biologici e sperimentare declinazioni personalizzate di formato/spesa.
Con Orteat, il contatto diretto tra produttori e consumatori consente di acquistare frutta fresca tracciabile e biologica senza intermediazione. Gli agricoltori affiliati, scelti con cura in base a una serie di criteri (certificazione biologica, condizioni di lavoro eque per il personale) raccolgono la frutta solo dopo aver ricevuto l'ordine, compongono la scatola e la inviano in modo che arrivi a destinazione entro 48 ore al massimo.
Per aumentare il capitale, investire e ingrandirsi, Orteat sta raccogliendo fondi. Inoltre, anche su richiesta di alcuni clienti, ha avviato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Backtowork24: la quota minima per aiutare il progetto e diventare contestualmente soci dell'azienda è di 250 euro.
"Sono del parere che il commercio online - conclude Luca - offra interessanti opportunità di business agli attori della filiera ortofrutticola, sebbene richieda, al contempo, una conoscenza profonda degli strumenti manageriali necessari per affrontare il mercato, in ogni ambiente di relazione con il consumatore"
Il crowdfunding concluderà la campagna di raccolta fondi a fine settembre e consentirà all'azienda di investire in tecnologia, marketing e innovazione, anche nell'ottica della diversificazione dell'offerta.
Le caratteristiche e le potenzialità del progetto hanno convinto investitori e produttori, i quali hanno manifestato entusiasmo per la startup innovativa. Tra i vari feedback positivi dei sostenitori prevale: l'apprezzamento del prodotto, l'interesse a tutelare l'ambiente e la biodiversità, parallelamente alla giusta remunerazione del lavoro nella consapevolezza che un prodotto coltivato in modo etico ha i suoi costi.
Contatti:
Orteat Srl
20100 Milano- Italy
Tel.: (+39) 392 2012933
Email: info@orteat.com
Web: www.orteat.com