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Cachi: produzione inferiore del 30% rispetto allo scorso anno

A qualche settimana dall'inizio della stagione dei cachi, già si pensa in grande, seppure anche quest'anno le problematiche affrontate dai produttori siano state diverse, a causa soprattutto delle condizioni climatiche incerte.

In Spagna, ad esempio, dopo la riduzione della produzione dello scorso anno (pari a un -50%), la campagna (che inizierà tra circa due settimane) sembra promettere bene.

Per capire la situazione in Italia, FreshPlaza ha chiesto un resoconto a Vito Vitelli, agronomo nonché ideatore di Melotto®, un progetto di networking tra aziende, nato a supporto della filiera di produzione dei kaki. Il marchio aggrega attualmente 30 produttori, per una superficie totale di oltre 200 ettari, localizzati nelle regioni centro meridionali.

"In Italia siamo almeno a un -30% rispetto lo scorso anno. Quest'anno vedremo quindi una riduzione dei volumi disponibili, ma, nello stesso tempo, un aumento della qualità del prodotto. Le abbondanti precipitazioni piovose hanno indotto un rigoglio vegetativo particolare, creando così cascole importanti nel periodo estivo. I frutti rimasti sulle piante stanno crescendo a buon ritmo anche per in termini di pezzatura".

Cascola dei frutti avvenuta nei mesi scorsi.

"Se da una parte il cachi vanta la peculiarità di essere molto resistente a molti organismi nocivi, dall'altra, invece, è molto sensibile ai problemi meteorologici, primi fra tutti il vento. Chi adotta sistemi frangivento o di copertura ha sicuramente meno problemi di chi è costretto a coltivare su terreni dove la situazione di ventosità è molto alta. Ciò determina diverse situazioni spiacevoli: crescita di una foglia piccola, una pianta a sviluppo stentato, frutti piccoli se non addirittura una forte cascola. Anche le piogge eccessive, specie nel periodo primaverile, determinano la cascola del prodotto. Dove si è verificata la grandine, le foglie e i frutti si presentano danneggiati".

"Lo stato di salute delle coltivazioni è buono, almeno per quanto attiene il nostro circuito. Come aziende del network Melotto® seguiamo un protocollo che ci permette di effettuare interventi mirati e preventivi. Ottima la situazione fitosanitaria: grazie alla potatura, che ha permesso alle piante di essere arieggiate e ben illuminate, siamo riusciti a evitare gli attacchi della mosca bianca (aleurodide). Abbiamo applicato poi la tecnica dei sali di potassio, cui segue sapone di marsiglia, utilizzata per eliminare le sostanze cerose che proteggono l'insetto nelle fasi giovanili".

"Per quanto riguarda la mosca mediterranea della frutta, stiamo controllando gli attacchi di questo parassita mediante le catture massali, utilizzando esche alimentari attrattive proteiche fai-da-te (circa 100 bottiglie da 2 litri per ettaro)".

Sopra: esche alimentari attrattive proteiche. Mosche mediterranee della frutta all'interno delle trappole fai-da-te. 

"Le operazioni di raccolta dei cachi in Italia inizieranno nei primi giorni di ottobre: Caltanissetta e Agrigento, in Sicilia, saranno gli areali che apriranno la campagna. La riduzione dei volumi complessivi sarà compensata dall'ottima pezzatura del frutto. Attualmente, quest'ultima è di 250gr. La commercializzazione di un frutto eccellente, solitamente, avviene tra 350/400gr".

"Nel circuito Melotto®, il magazzino di lavorazione si trova a Roma, ma anche quest'anno c'è un'ottima intesa tra chi fornirà il frutto e chi lo lavorerà. Il principio di funzionamento sembra ormai essere entrato nell'ottica di tutti gli operatori, anche se ci sono voluti 4-5 anni per implementarlo. Il circuito completo, che parte dal vivaio e arriva alla distribuzione, sta pian piano prendendo corpo, affinché tutti gli attori della filiera comincino a lavorare in sinergia tra loro".

Contatti:
Vito Vitelli - dott. agronomo
Cell.: +39 339 2511629
Blog: vitovitelli.blogspot.com