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Puglia: seconda regione bio d'Italia, il 20% sul totale nazionale

Negli ultimi anni, l'interesse dei consumatori verso prodotti non solo di qualità, ma anche biologici, è cresciuto notevolmente. Il cliente è sempre alla ricerca di frutti con elevate caratteristiche nutraceutiche, ma anche ecosostenibili. 

Sulla base di questa tendenza, le aziende agricole e le catene distributive hanno dovuto adeguarsi, convertendo le proprie coltivazioni al regime biologico. Dal 2010, la superficie ad agricoltura biologica in Italia è aumentata di quasi 800.000 ettari, e il Sud ricopre un ruolo importante in questo dato. Infatti, le regioni con la maggior superficie coltivata con metodo biologico sono tre: Puglia, Sicilia e Calabria.

Con un aumento costante, anche nel 2018, del 4,5% delle superfici coltivate in regime bio, la Puglia, con un totale di 264mila ettari, si aggiudica il secondo posto nella classifica delle regioni più biologiche d'Italia, un'incidenza che pesa il 20% sul totale nazionale, con circa 9.275 operatori biologici.

Savino Muraglia, presidente della Coldiretti Puglia, spiega: "La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l'imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dagli scandali alimentari, si sono tradotti in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione".

"In Puglia, inoltre, si sta assistendo a un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre continua l'aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell'agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati, il tutto pari a un aumento dell'81%".