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Presentate le prime selezioni di uve apirene costituite dalla Rete Italian Variety Club

A distanza di tre anni dalla sua presentazione ufficiale (cfr. FreshPlaza del 08/09/2016) la Rete IVC ha esibito al partenariato, il 31 agosto scorso, le prime selezioni promettenti ottenute dalle attività di breeding.

La Rete IVC è oggi composta da 20 aziende che operano in 5 differenti regioni italiane e che annualmente sostengono il programma di miglioramento genetico realizzato con il supporto di due partner scientifici qualificati: lo spin-off SINAGRI dell'Università di Bari e il centro di ricerca CRSFA Basile Caramia di Locorotondo.(Clicca qui per ingrandire)

I semenzali finora ottenuti sono circa 15.000, di cui 9.500 ottenuti da incroci seme x apirena e 5.500 da incroci apirena x apirena, tutti a dimora in 4 ettari di vigneti di prima selezione ubicati nella azienda sperimentale Martucci di Valenzano. Tra questi sono stati individuati 70 semenzali interessanti, che sono stati trasferiti nel vigneto di seconda selezione, a distanze e condizioni di coltura commerciali.

L'incontro si è aperto con i saluti del presidente Nicola Borracci, dei docenti Francesco Bozzo e Vito Savino, i quali hanno sottolineato la sinergia creatasi tra le istituzioni pubbliche di ricerca e il mondo imprenditoriale.

Nicola Borracci

Costantino Pirolo, responsabile tecnico IVC, ha poi illustrato l'attuale organizzazione del lavoro in seno al programma di miglioramento genetico, dai laboratori di coltura in vitro e analisi molecolare fino al campo.

A concludere, Carlo Fideghelli, presidente del comitato tecnico scientifico di IVC, ha sintetizzato i risultati finora ottenuti e tracciato le attività future. Si è soffermato su quelle miranti alla costituzione di varietà con caratteri di resistenza alle maggiori crittogame (oidio, peronospora e muffa grigia), un filone da perseguire. Attualmente sono stati ottenuti 1200 semenzali da incroci per resistenza, che sono in corso di valutazione.

Un momento durante l'incontro

Ai soci è stato chiesto di esprimere, attraverso la degustazione e la compilazione di una scheda di valutazione, un primo giudizio sulle selezioni, ritenuto estremamente importante per la qualificata presenza di imprenditori e tecnici, tra cui Luigi Catalano e Pierfederico La Notte, componenti del comitato tecnico scientifico della Rete IVC.

Sono state presentate 15 selezioni: 6 a bacca bianca, di cui 2 ad aroma moscato e 1 con sapore foxy; 3 a bacca rossa di cui una con sapore foxy e 6 a bacca nera, di cui 1 tintoria. La speranza è che alcune di loro possano esordire, in tempi non troppo lontani, con la coltivazione su scala commerciale.

Questi stessi concetti sono stati ribaditi da Marco Salvi, presidente di Fruitimprese. Egli ha rilanciato la necessità di innovazione e apertura di nuovi mercati in un momento critico per l'Italia, così come testimoniato da dati scoraggianti: nel 2018, per la prima volta, il valore dell'import ortofrutticolo ha superato quello dell'export; e i dati dei primi 5 mesi del 2019 indicano un'ulteriore contrazione del 5%.

Marco Salvi

Ben vengano pertanto iniziative come quelle della Rete IVC che creano e mettono a sistema differenti competenze, istituzioni pubbliche e imprese private per produrre innovazione e permettere di essere competitivi. Una strada virtuosa, forse tardivamente iniziata per il settore dell'uva da tavola, ma l'unica possibile per giocare ancora un ruolo da protagonisti nel mercato globale, che vedeva l'Italia primeggiare solo pochi anni fa.