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Nasce "Manifesto del bio 2030"

SANA 2019 chiude i battenti: il biologico punta sull'innovazione e su regole uniche

Ultimo giorno di apertura al Sana 2019, la fiera internazionale di Bologna dedicata al biologico che dal 6 al 9 settembre con i suoi 1000 espositori mette al centro il rispetto per l’ambiente. Ricco il programma di appuntamenti, tra convegni, workshop e presentazioni che hanno messo a tema le problematiche di un comparto nel quale l'Italia detiene la leadership a livello europeo.

Tra le priorità, rafforzare i produttori e far crescere la produzione nazionale; costruire solide filiere made in Italy bio, con una governance capace di affrontare le nuove sfide: ambientale, climatica, recupero della biodiversità, salute dei cittadini.

FreshPlaza ha sentito la voce dei produttori di materia prima biologica, artefici di un mercato che, nonostante le sfide da affrontare, cresce nella Gdo del 5%. Tra le aziende in mostra, non mancano marchi che rappresentano nicchie di mercato in crescita, con prodotti che caratterizzano il territorio. 

"Siamo molto contenti della nuova linea biologica che abbiamo appena lanciato. Con BioBronte – racconta Laura Lupo, produttrice di Pistacchio di Bronte Dop - il brand bio di nicchia di A Ricchigia,  i nostri prodotti varcano i confini, ampliando le quote di export. La 31ma edizione del Sana è stata anche l’occasione per uno scambio istituzionale sul bio con la redazione del Manifesto del bio 2030. Sono tre i punti prioritari: un'agricoltura attiva per affrontare la sfida climatica, l'importanza dell'approccio agro-ecologico, rafforzare gli elementi di distintività del biologico. Quindi sviluppo territoriale, innovazione, tracciabilità di filiera e l'adozione di un logo nazionale che renda riconoscibile il made in Italy delle produzioni bio".

L'Italia - e il Sud Italia in particolare - presentano le maggiori superfici in Europa coltivate in biologico: 2 mln di ettari e circa 80.000 operatori.

"Tra i freni al mercato e alle produzioni bio – precisa l'agronomo Rosario Previtera, presidente della filiera multiregionale del Goji Italiano - vi è la vendita sottocosto del prodotto, a causa dei costi elevati alla produzione. Al Sana abbiamo lanciato Tris Energy Juice in partnership con il marchio Patea: un succo funzionale dalle caratteristiche nutraceutiche che si sta facendo apprezzare per le sue caratteristiche uniche. I trend di crescita si orientano verso i prodotti superfood made in Italy e possibilmente bio. A fronte di un giro di affari di 1,5 mld di euro per i superfood e i cosiddetti cibi “vegetali”, in crescita del 10% all'anno, il business del bio è di 2,5 mld ed è in crescita costante dell’8%".

Al Sana non potevano mancare i pionieri dei succhi di frutta e verdura estratti a freddo. Qui ha esposto Sandra Nassima fondatrice della startup milanese  Depuravita, prima azienda ad avere introdotto in Italia la tecnica dell'estrazione dei succhi a freddo con il metodo HPP - pastorizzazione ad alta pressione - con shelf life del prodotto a 30 giorni. Accanto ai succhi pressati a freddo il marchio propone: zuppe, frullati, integratori, tè depurativi e cosmetici vegani a base di carote, cicoria, cavolo, finocchio, zenzero, limone, fragola, frutti di bosco mela.

Sul versante dell’innovazione, i ricercatori della start-up pugliese ApuliaKundi diversificano l’offerta di Spirulina, definita dalla FAO cibo del futuro sia per le proprietà nutrizionali sia per il basso impatto ambientale perché viene prodotta in un ciclo di riutilizzo dell'acqua che permette di creare filiere eco-sostenibili.

"Ci occupiamo di ricerca e produzione di micro alghe – racconta  Danila Chiapperini project manager e co-founder di ApuliaKundi - in particolare, produciamo SpirulinaK naturale, pura al 100% e certificata biologica. Produciamo, inoltre, in collaborazione con realtà artigianali, cibi funzionali a base di Spirulina come pasta, birra e snack in vari gusti".