Data l'elevata pressione biotica di Tuta absoluta nell'agro pontino, e la resistenza ai classici insetticidi utilizzati per il contenimento delle popolazioni, diverse aziende specializzate nella coltivazione di pomodoro da mensa in serra hanno cominciato da quest'anno a testare la reale efficacia di un metodo di lotta biologica con l'ausilio dell'antagonista naturale, il Trichogramma brassicae, per contenerne la specie.
Il trichogramma è un imenottero parassitoide, le cui femmine depongono l'uovo all'interno delle uova dei lepidotteri da predare, per poi nutrirsi della larva del lepidottero ospitante. I trichogrammi sono completamente inoffensivi e misurano circa 0.5 mm, definiti per questo micro vespe.
Per la lotta è stato utilizzato un formulato commerciale denominato Trichosafe, distribuito in tutta Italia da De Sangosse. Trichosafe è costituito da una capsula contenente circa 3800 uova fertili di Trichogramma che si schiudono in 7 ondate, circa 1 ogni 4 giorni; il 60% delle uova schiuse darà vita a individui femmine, e proprio queste parassitizzeranno le uova di Tuta absoluta e di lepidotteri in genere.
Gli imprenditori del basso Lazio, durante le prove di lotta biologica effettuate presso le loro aziende, hanno distribuito manualmente 250 capsule a ettaro. Queste sono state posizionate a terra lungo l'interfila, da quando si vedono i primi voli di Tuta, accompagnando l'intero ciclo produttivo. Inoltre sono stati effettuati anche trattamenti con il Bacillus thuringiensis che, una volta parassitizzati i lepidotteri, ne comporta la morte. Non sono stati effettuati trattamenti chimici.
Questa strategia di difesa si è dimostrata sostenibile per l'ambiente e per i costi aziendali; inoltre, è risultata efficace: i danni su pomodoro, post uso del Trichogramma e Bacillus, sono stati quasi nulli. A detta degli imprenditori, con questa tipologia di lotta è stato possibile dimezzate i costi per la lotta alla Tuta; contenti del risultato, si ripropongono di utilizzare tale strategia per il prossimo anno.