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A breve il riconoscimento IGP per il Limone dell'Etna

"La pratica per il riconoscimento ha già superato gli step della Regione Siciliana e del Mipaaf, attendiamo ormai soltanto il passaggio finale dell'UE". A dirlo è Renato Maugeri, presidente dell'Associazione Limone dell'Etna il quale aggiunge: "Bruxelles, nei giorni scorsi, ci ha fatto pervenire alcune osservazioni, cui abbiamo già dato risposta attraverso il Ministero. Quindi, se tutto va bene e non ci sono motivi per cui non dovrebbe essere così, il riconoscimento potrebbe arrivare entro il 2019, per la soddisfazione dei nostri 50 soci, che hanno creduto in questo ambizioso progetto fin dall'inizio, quando partimmo con la pratica nel 2014".

Sulla dx Renato Maugeri

"Il riconoscimento IGP per noi è importantissimo – prosegue Maugeri – perché qualifica e identifica un prodotto con un territorio che coincide con il versante est dell'Etna e da cui prende il nome Limone dell'Etna. Per il marketing, saremmo agevolati da questo nome, Etna, conosciutissimo in tutto il mondo e che rappresenta la parola italiana tra le più cliccate su internet. Basti pensare che il nostro è un areale tra i più vasti e antichi della Sicilia e dell'Italia, per la limonicoltura. Qui le coltivazioni intensive del pregiato agrume risalgono a circa 200 anni fa".

La zona che può fregiarsi del riconoscimento va dal Comune di Acicastello, fino a raggiungere Calatabiano e, per una piccola parte, anche Castiglione di Sicilia, lungo tutta la fascia costiera ionica, su terreni che raggiungono un'altezza di circa 300 - 400 metri s.l.m e non oltre, perché la pianta di limone oltre ai 400 metri stenta a produrre. Ovviamente il territorio delle Aci (cioè i Comuni siciliani il cui nome inizia con questo suffisso - ndr) per la sua storia e per la nota forzatura estiva con la quale si produce il limone Verdello, farà sempre la parte da protagonista".

Maugeri (ultimo a dx.) tra i relatori di un convegno sulla limonicoltura.

"Lo scetticismo dei produttori i cui fondi ricadono nel territorio d'interesse dell'IGP – continua l'esperto – lì ha portati a desistere dall'associarsi con noi, fin qui almeno. Molti infatti aspettano la concretizzazione del riconoscimento per unirsi. In passato le coltivazioni di limone arrivavano a circa 10mila ettari, ma colpite dal malsecco e dalla crisi commerciale dovuta ai mancati ordini dai Paesi dell'Est Europa, molte sono state abbandonate. Eppure si tratta di terre fertilissime, servite da acqua irrigua, corrente elettrica dalla viabilità preesistente con la presenza di magazzini. Occorrerebbe semplicemente reimpiantare i limoneti, laddove non continuino a esistere da sempre, magari attingendo alle agevolazioni esistenti per i giovani".

"Al momento, i soci effettivi del nostro sodalizio – conclude Maugeri – coprono circa 300 ettari sul totale disponibile di circa 3000 e appena otterremo l'IGP, questo plus non mancherà di dare i suoi frutti immediati in termini di commercializzazione. Allora confidiamo che le adesioni aumenteranno al punto da far passare il limone dell'Etna da prodotto di nicchia a referenza di qualità su scala più importante, sia produttiva che commerciale".

Contatti:
Limone dell'Etna
Tel.: +393351208777 (Presidente)
Email: maugeri.renato@gmail.com