Può sembrare una coltura prettamente invernale, ma le richieste e i prezzi di questo periodo stanno a dimostrare che l'interesse c'è. Si tratta del porro, articolo su cui l'azienda Sipo negli ultimi anni ha investito parecchio. E ormai può essere considerata specialista in questo articolo, dato che è in grado di fornire porri 12 mesi l'anno, di cui 10 mesi con merce di produzione italiana.
"Da pochi giorni è cominciata la raccolta nel Fucino - spiega il manager Massimiliano Ceccarini - e in questa zona la produzione andrà avanti per molti mesi. Nel frattempo, avremo una sovrapposizione con altre zone, come Emilia Romagna e Veneto. In pratica abbiamo prodotto nazionale per 10 mesi l'anno, mentre nei a giugno e luglio importiamo dalla penisola iberica".
Francesca De Francesco e Stefania Santarsiero di Sipo
Da diverso tempo Sipo si sta concentrando su quegli articoli considerati di nicchia, ma che in realtà hanno un mercato in crescita: il porro è uno di questi.
"Abbiamo diversi tipi di proposte - aggiunge Ceccarini - per quanto riguarda il packaging: prodotto sfuso, minicollo, cuore di porro, floppato intero. In questo periodo precoce, la parte verde è importante, poi andrà progressivamente diminuendo con il prosieguo della campagna. Fra l'altro vi sono chef che ne utilizzano anche le foglie, ad esempio per aromatizzare le frittate".
Gli agricoltori del Fucino, così come quelli delle altre zone, producono seguendo i capitolati di Sipo e i disciplinari della Regione di appartenenza.
"I prezzi sono buoni - conclude Ceccarini - e la richiesta è sostenuta. Le nostre vendite sono rivolte per lo più alla grande distribuzione italiana, e talvolta riceviamo anche richieste dall'estero".
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