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Intervista al presidente del Consorzio del Limone di Siracusa IGP, Michele Lonzi

Nel settore della limonicoltura siciliana manca la ricerca scientifica da 30 anni

"Il limone è una pianta che si lega fortemente al territorio; il nostro Femminello di Siracusa ne è la prova". A dirlo è Michele Salvatore Lonzi, presidente del Consorzio di Tutela del Limone di Siracusa, che ci ha rilasciato in intervista a margine di un convegno sulla ricerca in limonicoltura, tenutosi recentemente presso il CREA di Acireale.

"Mi piace ricordare il modo in cui è nato il limone di Siracusa - ha proseguito Lonzi - che deve i natali a un pioniere di questa varietà: l'imprenditore Iano Campisi, un uomo che conosceva ogni singolo albero della sua proprietà, in località Santa Teresa a Siracusa. Girando la mattina presto per i suoi limoneti, un giorno notò delle variazioni in alcuni esemplari, li isolò e con l'aiuto dei genetisti riuscì a selezionare il femminello. Questo limone venne così battezzato in onore del gentil sesso, poiché è un albero rifiorente, molto produttivo ed è aggraziato nell'aspetto".

Michele Salvatore Lonzi

"Le proprietà intrinseche del nostro limone - prosegue il presidente - lo rendono un prodotto ricercato dalla stessa Coca-Cola che apprezza il femminello per il suo alto contenuto in acido citrico. Purtroppo, però, continuiamo a soffrire un'atavica mancanza di ricerca scientifica nel settore, indispensabile per arginare le fitopatie che attanagliano gli areali d'interesse. Per questo motivo, salutiamo con favore il nostro coinvolgimento da parte del CREA di Acireale, diretto da Paolo Rapisarda, in un progetto di ricerca sulla limonicoltura".

Il Consorzio oggi conta 150 soci (30 dei quali confezionatori), con il coinvolgimento di oltre mille produttori, per una superficie complessiva di circa 1500 ettari. Una realtà consolidata, che rappresenta un'importante economia sul territorio.

La campagna 2017/18 ha chiuso il bilancio con quasi 7 milioni di kg certificati IGP, che corrispondono a meno del 10% del totale dei limoni prodotti nell'areale del Siracusano, pari a 6000 ettari. Resta un margine di 4500 ettari ancora disponibili sul territorio, che potrebbero ancora aderire al Consorzio. Il fatturato del prodotto a marchio IGP, sempre per la stagione 2017/18, ha raggiunto 8,4 mln di Euro. La produzione certificata IGP è in crescita costante dal 2011 (anno di attribuzione del marchio geografico al prodotto). L'annualità 2018/19 si chiuderà a breve, ma bisogna attendere qualche settimana per i dati ufficiali.

"Al limone femminello vengono associate proprietà salutistiche - spiega l'esperto - grazie alle sue caratteristiche organolettiche eccezionali, dimostrate dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Bergamo, che ha messo a punto una semplice ma efficace modalità di assumere il limone per ottenerne effetti benefici sulla salute. La mattina, prima di colazione, una piccola spremuta di  limone in un po' d'acqua calda con l'aggiunta di miele è un vero e proprio toccasana".

"Vogliamo trovare una soluzione all'annoso problema del malsecco del limone – conclude l'esperto  –  Inoltre, nel contesto della ricerca scientifica, cerchiamo soluzioni non solo per espandere le aree di coltivazione, ma per trovare le varietà che possano ampliare il calendario produttivo. Siamo stati fortemente penalizzati dall'assenza trentennale di una  ricerca scientifica mirata; la conseguenza è che non riusciamo a soddisfare la domanda dei mercati internazionali. Pertanto, visto il mio ruolo di consulente a titolo gratuito della Regione Siciliana e vista la bontà del progetto presentato dal CREA di Acireale, mi adopererò affinché il Governo possa sostenerlo in concreto".