Nel 2018, circa 820 milioni di persone al mondo non hanno avuto cibo a sufficienza, rispetto agli 811 milioni dell'anno precedente. L'aumento è stato registrato per il terzo anno consecutivo. A rilevarlo la Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, nella nuova edizione del rapporto annuale Stato della Sicurezza Alimentare e della nutrizione nel mondo 2019.
A questo si contrappongono e aggiungono sovrappeso e obesità, che continuano ad aumentare in tutto il mondo, in particolare tra i bambini in età scolare e gli adulti.
Il rapporto di quest'anno introduce un nuovo indicatore per misurare l'insicurezza alimentare a diversi livelli di gravità. Secondo il rapporto, oltre 2 miliardi di persone - soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito - non hanno accesso regolare ad alimenti salubri, nutrienti e sufficienti.
L'accesso irregolare è però anche una sfida per le nazioni ad alto reddito, compreso l'8% della popolazione in Nord America ed Europa. Le probabilità di insicurezza alimentare sono più alte tra le donne rispetto agli uomini in tutti i continenti, con il maggiore divario in America Latina.
Ciò richiede una profonda trasformazione dei sistemi alimentari, affinché forniscano diete sane e prodotte in modo sostenibile alla popolazione mondiale in aumento.
In Italia ci sono 2,7 milioni di affamati
E in Italia ci sono 2,7 milioni di persone che sono state costrette a chiedere aiuto per il cibo. E' l'analisi di Coldiretti su dati Fao.
Il 2018 ha segnato, tra l'altro, l'avvento degli empori sociali, veri e propri negozi dove gli indigenti possono fare la spesa gratuitamente attraverso delle tessere.
In ambito di solidarietà, Coldiretti e Campagna Amica hanno lanciato l'iniziativa della "spesa sospesa" (dall'usanza campana del "caffè sospeso", ndr): la possibilità cioè di fare una donazione libera presso i banchi dei mercato di Campagna Amica per fare la spesa a favore dei più bisognosi. Un'iniziativa che non è nuova, considerando le attività simili portate avanti dalla stessa Coldiretti e da alcune catene della Grande distribuzione (cfr. FreshPlaza del 17/04/2014).