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Aglio: mercato italiano incerto

Situazione produttiva italiana incerta, per via della qualità generale dell'aglio. Di conseguenza, i prezzi non sono soddisfacenti per i produttori e questo fattore determina, a sua volta, un mercato aleatorio. In generale, le quotazioni faticano a raggiungere quelle dell'aglio importato.

"La produzione di quest'anno è pari o leggermente superiore a quella dello scorso anno. Si registra però una percentuale superiore di scarsa qualità, soprattutto dovuta alle piogge nel periodo della raccolta o in quello immediatamente precedente" racconta a FreshPlaza un operatore del settore.

"E' un mercato in controtendenza rispetto a quanto si riscontra in Spagna o in Cina, paesi che determinano l'andamento internazionale di questo prodotto. Si sono registrati, infatti, acquisti intensificati che in Spagna hanno lasciato la maggior parte dei produttori senza aglio da offrire. I prezzi sono perciò lievitati in maniera notevole, con la speranza di un mercato molto più attivo nel prossimo periodo invernale".

In relazione alla notizia che in India sono state sviluppate due varietà di cipolla e aglio ad alta resa e a ciclo breve per soddisfare la crescente domanda nel Paese, l'operatore dichiara: "Questo in verità non ci condiziona molto. Parliamo di un Paese produttore le cui cultivar sono di una tipologia non accettata dai nostri mercati".

L'India - annoverata tra i primi produttori al mondo di aglio - ne produce un tipo con spicchi da medi a piccoli che sia in Europa che negli States o in Sud America, non viene ben accolto dai consumatori.

Bianco, violetto o rosso (Morado) sono le cultivar di aglio tradizionalmente coltivate in Europa, America e Cina, e, sono quelle preferite dal commercio mondiale.