"Occorre ripensare la nostra tecnica produttiva: quest'anno, causa maltempo, abbiamo registrato un calo produttivo di oltre il 50% e questo non è possibile se vogliamo avere una cerasicoltura competitiva". Lo afferma Stefano Pezzo, specialista in ciliegie con il marchio Cherry Passion, che traccia un bilancio a campagna praticamente conclusa.
"Stiamo raccogliendo le ultime ciliegie tardive - esordisce Pezzo - e ora la qualità è molto buona. Il finale di stagione è stato positivo, mentre la parte iniziale è stata terribile. A consuntivo, il bilancio è negativo con circa la metà del prodotto perso a causa del maltempo del mese di maggio".
"La produzione di ciliegie nella zona di Verona parte dalla pianura, ma si sviluppa per lo più in collina. Dobbiamo pensare a nuovi investimenti per dotare gli impianti di teli di protezione anti-pioggia e reti anti-drosophila. Sarà un percorso lungo adattarsi, ma occorre cominciare perché non è più possibile non fare programmazione. Gli eventi meteo estremi sono sempre più frequenti, perciò occorre attrezzarsi".
Riguardo ai prezzi delle ciliegie, Pezzo afferma che vi è stato un leggero aumento rispetto al 2018, ma del tutto insufficiente per compensare la mancanza di prodotto. La PLV, in campagna, è molto insoddisfacente.
"Non abbiamo importato dall'estero, ad esempio dalla Turchia - conclude Pezzo - perché avevamo prodotto nazionale e abbiamo voluto valorizzare questo il più possibile. In questo momento, le ciliegie del veronese sono in esaurimento, mentre sono in pieno produzione quelle del Trentino".
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