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L'importanza degli Agenti Vigilatori nella tutela dei prodotti italiani a marchio DOP, IGP e non solo

Quando ci riferiamo al cibo, il termine qualità viene spesso abusato. Qualità di per sé potrebbe anche non significare niente, se non aggiungiamo gli aggettivi buono, cattivo oppure mediocre etc. Quel che però conferisce a un prodotto ortofrutticolo o, più in generale, agroalimentare una valenza definita, è la garanzia dell'attribuzione di un marchio quale ad esempio DOP, IGP e STG, certificazione riconosciuta a livello Comunitario (UE), e da un crescente numero di Stati Extra UE, grazie agli accordi intrapresi dal Ministero italiano all'agricoltura (Mipaaft).

Non che un prodotto non certificato non possa essere di qualità pregiata, ma i prodotti a marchio sono regolamentati e garantiti da una serie di norme, leggi e controlli piuttosto stringenti.

Nell'area UE, l'Italia conta il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine protetta e a indicazione geografica protetta: è la dimostrazione del forte legame che unisce il cibo d'eccellenza italiano ai territori di origine.

Sono infatti 299 i prodotti DOP - Denominazione di Origine Protetta, IGP - Indicazione Geografica Protetta e STG - Specialità Tradizionali Garantite, oltre a 523 vini DOCG, DOC, IGT che rappresentano il vanto del Paese anche in tema di tutela per l'ambiente. Il legame indissolubile con il territorio di origine dei prodotti esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità e sostiene la coesione sociale dell'intera comunità. Allo stesso tempo, grazie alla certificazione comunitaria, si danno maggiori garanzie ai consumatori con un livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare più elevato rispetto ad altri prodotti.

Chi effettua i controlli?
Certamente le Forze dell'Ordine, l'Istituto Repressioni e Frodi e gli altri organi dello Stato Italiano (controllo e vigilanza pubblica); poi vi sono gli organismi di controllo indipendenti pubblici e privati (controllo di parte terza); infine, a operare i controlli più specifici, vi sono gli stessi Consorzi di Tutela, riconosciuti dal Mipaaft.

Il quadro normativo italiano che regola i marchi e le attività di controllo è improntato al Regolamento (UE) n. 1151/2012, sancito dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, del 21 novembre 2012 (articolo 13), "Sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari".

I compiti di queste figure
Nel corso di un evento, recentemente, abbiamo incontrato due Agenti Vigilatori durante i servizi di controllo: Lucia Fidelio e Rosolino Nicolosi, entrambi impegnati con il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, oltre che con l'IGP Limone di Siracusa, DOP Pistacchio Verde di Bronte, DOP Ciliegia dell'Etna, IGP Clementine di Calabria, IGP Limone di Rocca Imperiale e IGP Pomodoro di Pachino.

Lucia Fidelio e Rosolino Nicolosi

"In Italia, a oggi, gli Agenti vigilatori iscritti all'Albo del Mipaaft, dei prodotti a marchio DOP/IGP sono 122 – dice Nicolosi, Agente Vigilatore con qualifica di PS - oltre ai 136 con la qualifica Pubblica Sicurezza. Questi ultimi, nel caso in cui trovino in commercio un prodotto certificato non è conforme al Disciplinare di produzione, o un prodotto che evochi o utilizzi la denominazione (DOP/IGP) senza l'autorizzazione del rispettivo Consorzio di Tutela (anche in caso di prodotto elaborato, trasformato o composto), possono sequestrare e/o erogare direttamente sanzioni ai trasgressori,  con multe fino a 50.000 Euro, come previsto nel D.lgs. 297/04. I controlli vengono effettuati ad ogni livello e in ogni fase della produzione, della trasformazione e del commercio".

"I nostri interventi sono mirati a scoprire e arginare anche etichettature fraudolente – aggiunge Fidelio, Agente Vigilatore - che possano indurre i cittadini all'acquisto di prodotti ortofrutticoli non controllati e/o di dubbia salubrità, a differenza di quelli invece riconosciuti dalla Comunità Europea che seguono disciplinari precisi. Da una parte contribuiamo a tutelare i consumatori dai falsi e dall'altra proteggiamo le aziende serie che conferiscono un importante valore aggiunto alle loro coltivazioni, anche in termini di sicurezza alimentare".