Nei giorni scorsi abbiamo parlato di Pakyta, un mini plum innovativo per resistenze a fitopatie ma anche per la sua straordinaria tenuta in post raccolta. L'ultima introduzione di Syngenta, in questo segmento, ricalca peraltro alla perfezione le caratteristiche organolettiche di Piccadilly, suo fratello maggiore in ordine cronologico da cui prende in eredità i migliori aspetti. Non sfugge agli operatori della filiera che quest'ultima varietà non solo ha segnato la storia di questa tipologia di pomodoro, ma ne è divenuta sinonimo sul mercato.
In questo articolo, a integrazione dei primi due della serie in cui abbiamo raccontato la facilità di gestione agronomica e il sapore intenso di Pakyta, vogliamo evidenziare quelli che sono gli aspetti riguardanti la semplicità che si riscontra in fase di lavorazione di questo pomodoro.
Si sa che un prodotto, per avere successo commerciale, deve rispondere a precisi parametri, lungo tutti gli anelli della filiera, nessuno escluso. L'indubbio vantaggio di gestire un ortaggio dalla consistenza turgida, comporta una maggiore agilità quindi velocità nel maneggiamento in fase di selezione e confezionamento, oltre che la possibilità di presentare un articolo molto valido anche esteticamente.
Pakyta, a differenza di altri articoli della stessa tipologia, per i motivi appena accennati, può essere gestito facilmente dal personale addetto al confezionamento, durante la lavorazione in magazzino, senza rischiare di rovinarlo nei vari passaggi. Il consumatore rimane sempre soddisfatto del prodotto in confezione.
Successivamente alla fase di packaging, sempre grazie al rachide e ai sepali carnosi che aiutano la bacca a mantenere la shelf life, Pakyta può affrontare anche i tempi più lunghi della logistica e la permanenza sullo scaffale, una volta arrivato a destinazione. Lo standard è dunque sempre alto per integrità fisica del prodotto e per il suo gusto, che permette a questo pomodoro di resistere alle lunghe percorrenze e di farsi apprezzare anche nel resto d'Europa.
Anche questa volta abbiamo colto l'importante testimonianza di un'azienda leader del comparto che, situata a Vittoria (RG), è rappresentativa degli areali più vocati della Sicilia. Nella video intervista che riportiamo qui di seguito, questa volta è la GISA Coop. a fornire il proprio autorevole punto di vista. Adattabilità alla lavorazione e tenuta, assieme a gusto e integrità del prodotto, come vedremo nella clip, sono gli elementi che convincono un'azienda, avente per clienti le più prestigiose GDO d'Europa, a coltivare e commercializzare Pakyta.
Video intervista GISA Coop.
Il mini plum Pakyta, ideale per essere coltivato negli areali siciliani, lungo tutta la fascia trasformata, può essere definito un pomodoro dalle caratteristiche estremamente stabili, che raccoglie in sé la tradizione e tutto il sapore del pomodoro di un tempo.
"Syngenta da sempre è all'avanguardia nel settore delle sementi orticole - ha dichiarato Bruno Busin, Product Specialist Solanacee di Syngenta Italia - e, con l'introduzione di Pakyta, ha confermato ancora una volta la sua posizione di leader nello sviluppo di varietà innovative, in grado di rispondere appieno alle esigenze della produzione e alle nuove tendenze distributive e di consumo".
Contatti:
Bruno Busin – Product Specialist Solanacee Syngenta Italia S.p.A
Email: bruno.busin@syngenta.com