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A Firenze il primo incontro, presente anche il Crpv

Un progetto europeo per migliorare la fertilita' del suolo

Anche il Centro ricerche produzioni vegetali, Crpv, ha partecipato al primo incontro del progetto europeo "Excalibur - valorizzazione del potenziale multifunzionale della biodiversità sotterranea nell'orticoltura". In altre parole, lo scopo principale del progetto è studiare l'attività dei microorganismi del terreno in chiave di fertilità e sostanza organica.

Le unità operative in Europa aderenti al progetto

L'impoverimento dei suoli ha effetti deleteri per la produzione ortofrutticola, in termini di quantità e qualità. L'apporto dei soli nutrienti di sintesi è un palliativo. Occorre incidere più profondamente e portare avanti la ricerca. Il meeting si è svolto dal 19 al 21 luglio a Firenze e per il Crpv erano presenti Vanni Tisselli e Maria Grazia Tommasini. Presente anche Apofruit.

"Il progetto Excalibur - si legge in una nota del Crpv - intende approfondire le conoscenze sulle dinamiche della biodiversità del suolo e sui suoi effetti sinergici con approcci prebiotici e probiotici. Il team internazionale guidato dal CREA-Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente testerà su tre colture modello (pomodoro, mela, fragola) nuovi inoculati microbici multifunzionali e bio-effettori per rafforzare i benefici della biodiversità nativa dei suoli".

Inoltre, Excalibur sfrutterà le conoscenze acquisite con le nuove tecniche molecolari, come le caratteristiche delle sequenze genomiche specifiche sia dei diversi gruppi di microrganismi che delle diverse funzioni, per la creazione di strumenti, indicatori e sistemi di valutazione funzionali agli operatori del settore e per lo sviluppo di una strategia globale di gestione del suolo che includa modelli e strumenti tecnici capaci di migliorare l'efficacia delle pratiche di lotta biologica e biofertilizzazione in agricoltura.

"Excalibur - ha detto Stefano Mocali, del CREA-Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente - ha l'ambizione di aprire la strada a nuove tecniche di gestione del suolo che possano sfruttarne la biodiversità. Tramite un approccio integrato di ricerca, sviluppo e implementazione sul campo che pone in collaborazione centri di ricerca con agricoltori e produttori, per uno scambio reciproco di informazioni, che contribuirà a trasmettere nuove conoscenze agli operatori e a proporre soluzioni pratiche, convalidate da analisi di processo, ai coltivatori".

Il progetto è stato finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020. Grant agreement n.817946.