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Africa: cambiamento climatico e rapida evoluzione degli insetti dannosi

Nel mese di giugno 2019 è stato pubblicato un lavoro sugli effetti del cambiamento climatico nelle regioni subsahariana e dell'Africa meridionale per quanto riguarda la diffusione di insetti dannosi. Ne sono emersi alcuni aspetti interessanti, che possono essere elementi di riflessione generale per tutti gli operatori delle filiere agroalimentari.

Ormai l'agricoltura deve affrontare l'enorme sfida di soddisfare le crescenti esigenze alimentari, riducendo l'impatto ambientale e contemporaneamente raggiungendo gli obiettivi di sostenibilità. I cambiamenti climatici rappresentano un grave rischio per l'Africa subsahariana e per la regione dell'Africa meridionale.

Gli insetti dannosi sono e continueranno ad essere responsabili delle perdite di raccolto che possono superare il 40% in tutto il mondo. I cambiamenti climatici e le condizioni meteo influenzano direttamente la distribuzione, lo sviluppo e le dinamiche di popolazione degli insetti dannosi e possono facilitare la diffusione di specie indigene ed esotiche.

I ricercatori dell'Università di Kwa Zulu Natal (Pietermaritzburg, South Africa) hanno identificato e valutato i principali insetti dannosi degli ortaggi in Sudafrica e Zimbabwe in relazione alla variabilità climatica. Metodi di ricerca quantitativi e qualitativi sono stati utilizzati per raccogliere i dati necessari.

L'indagine è stata condotta in tutte le nove province del Sudafrica e in cinque zone agro-ecologiche dello Zimbabwe. Le informazioni e i dati raccolti su aleurodidi e afidi, emersi dai siti di campionamento in campo e in serra, sono stati utilizzati per determinare le possibili specie presenti.

In Zimbabwe, gli agricoltori hanno percepito un aumento dell'abbondanza di insetti dannosi come afidi, aleurodidi, tignole, nematodi, ragnetto rosso, termiti e nuovi parassiti emergenti, questo aumento delle popolazioni di parassiti è stato percepito come causato da brevi inverni, temperature più elevate e lunghi periodi di siccità.

In Sudafrica, i principali focolai di parassiti sono stati causati da afidi, aleurodidid, ragnetto rosso e tripidi. Inoltre, alcuni di questi parassiti sono vettori di agenti patogeni virali distruttivi, quali il Tomato torrado virus (ToTV) segnalato per la prima volta in Africa. Inoltre, diverse specie di piante infestanti hanno contribuito in modo significativo all'epidemiologia delle malattie trasmesse da vettori nelle piccole e grandi realtà agricole. Per i due paesi sono state prodotte mappe preliminari del rischio per possibili epidemie di parassiti e malattie.

Le principali direttive politiche richiedono che i governi in Africa inizino a documentare i nuovi ed emergenti parassiti e malattie delle principali colture. Inoltre, i sistemi di sorveglianza dovrebbero essere avviati sia per monitorare le popolazioni di parassiti sia per informare e formare gli agricoltori sui parassiti nuovi ed esistenti e su come gestirli. Uno sforzo collaborativo è fondamentale per lo sviluppo di adeguati sistemi integrati di gestione dei parassiti per ridurre le perdite di produzione in Africa e all'estero.

Fonte: Paramu Mafongoya, Augustine Gubba, Vaneson Moodley, Debra Chapoto, Lavinia Kisten, Mutondwa Phophi, 'Climate Change and Rapidly Evolving Pests and Diseases in Southern Africa', 2019, in New Frontiers in Natural Resources Management in Africa. Natural Resource Management and Policy, vol 53.