"La situazione emersa da un monitoraggio a campione sui kiwi, circa la presenza del cancro batterico dell'actinidia in Trentino, è molto preoccupante". E' il messaggio allarmato pubblicato dai tecnici del Centro per il trasferimento tecnologico della Fondazione Edmund Mach sede di Sarche Michele Morten e Mattia Zaffoni.
Non è un problema da prendere sotto gamba, afferma Morten, perché "dal monitoraggio risulta che il cancro è presente in tutti i frutteti coltivati ad actinidia. La ragione, precisa il tecnico, è quella che la quasi totalità degli impianti sono vecchi e, di conseguenza, più facilmente attaccabili e i produttori non sono sufficientemente attenti all'applicazione degli interventi specifici in funzione della gravità dei sintomi riscontrati negli impianti, come previsto per le zone di contenimento dallo specifico piano d'azione contenuto nel decreto del 7 febbraio 2011".
Ma qual è l'importanza della coltura in Trentino? I dati sono discordanti. Secondo i tecnici della FEM, siamo in presenza di una superficie inferiore ai 50 ettari, mentre per Ettore D'Offria del Servizio Fitosanitario della PAT gli ettari sarebbero 78. La produzione media degli ultimi anni di questo frutto esotico presente particolarmente in Valle del Sarca, Val D'Adige e Vallagarina, è inferiore ai 12 mila quintali.
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Fonte: Giornale Trentino