La campagna dell'uva da tavola è già iniziata nella regione spagnola di Murcia, con la raccolta delle prime varietà a Mazarrón e Águilas. Continuerà poi nella Valle del Guadalentín, Cieza e infine Yecla e Puerto Lumbreras. Grupo el Ciruelo, una delle aziende leader nella produzione di uva da tavola nella regione, conta 2.000 ettari distribuiti in queste aree e altri 1.000 ettari, che avranno una resa di 50.000 tonnellate di uva da tavola senza semi per questa campagna, che durerà da giugno a dicembre. Quest'anno sarà la seconda raccolta di uva senza semi biologica, che verrà commercializzata con il nuovo marchio BioCiruelo.
"Stiamo già lavorando alla nuova campagna spagnola dell'uva da tavola e stiamo riscontrando buone opportunità di mercato grazie al ritardo delle spedizioni dall'Egitto. Per un po' saremo in concorrenza con questo Paese; poi arriveranno le uve italiane. Lo scorso anno abbiamo subito un duro colpo, soprattutto a fine stagione, quando si sono registrate più precipitazioni del previsto. Produciamo grandi volumi di uva tardiva e, fortunatamente, eravamo pronti a condizioni climatiche avverse, poiché proteggiamo le nostre piantagioni con coperture in plastica. Se piove troppo, però, è sempre una sfida", ha detto la responsabile commerciale Cristina Gutiérrez.
Azienda El Campico, con circa 1.000 ettari, coltivati sia a uva da tavola che a drupacee.
Per quanto riguarda l'acquisizione di Labrunier (cfr. FreshPlaza del 14/05/2019), da cui si è già iniziato a importare frutta tre anni fa, Cristina ha affermato che darà un grande contributo alla campagna in controstagione.
"Importiamo sempre più frutta da Brasile, Perù, Cile e Sudafrica, poiché disponiamo di buoni programmi di approvvigionamento durante tutto l'anno: la frutta che importiamo da questi paesi è destinata principalmente al mercato interno, oltre che a Francia e Portogallo. Con l'acquisizione di Labrunier, avremo produzioni fuori stagione con un controllo migliore, cosa che facciamo già in Spagna, dove tutta la produzione è nostra. E' stato un processo lungo, ma abbiamo finalmente raggiunto un accordo: Labrunier manterrà i suoi clienti, sia all'estero che nel mercato interno, che assorbe circa il 50% della produzione. Vale anche la pena notare che solo la Spagna è in grado di produrre uva da tavola per 7 mesi senza interruzioni, qualcosa di unico al mondo, considerando che nei restanti 5 mesi importiamo uva da almeno 4 nazioni".
Negli ultimi 10 anni, ci sono stati importanti sviluppi in termini di varietà di uva da tavola senza semi. "Il settore è molto cambiato e, anche se c'è ancora molto da fare, credo che le nuove varietà che abbiamo avuto negli ultimi 2 o 3 anni, in particolare la famiglia Candy, stiano per spingere notevolmente al rialzo il consumo di uva da tavola: solo due anni fa, questo tipo di uve era richiesto solo da mercati come Regno Unito e Scandinavia. In ogni caso, quasi tutti i mercati richiedono già specialità varietali".
Oltre il 95% delle uve di El Ciruelo sono confezionate in campo, dove l'azienda effettua la maggior parte dei suoi investimenti.
"Ora stiamo assistendo a scenari che non si sono verificati, prima che queste varietà arrivassero sul mercato, come grandi promozioni di uve senza semi a novembre o l'offerta di varietà bianche senza semi alla fine di ottobre. Le nuove cultivar aprono una nuova e ampia gamma di possibilità", ha affermato la responsabile commerciale.
L'Italia è uno dei maggiori concorrenti per l'uva spagnola, e sebbene la sua produzione senza semi sia in aumento e scommetta su nuove varietà, Cristina ha dichiarato che l'Italia è ancora molto indietro rispetto alla Spagna in termini di investimenti e sviluppo di cultivar di uve senza semi.
Il settore non è ancora pronto per sbarazzarsi della plastica
Negli ultimi due anni, i consumatori europei hanno mostrato una crescente preoccupazione per le conseguenze negative che l'uso eccessivo di plastica potrebbe avere sull'ambiente.
"Attualmente, oltre il 95% delle uve senza semi in Europa sono commercializzate in cestelli di plastica e non credo che questo settore sia disposto a rinunciare completamente a tale materiale nel breve termine. Alcuni scelgono di tornare al tradizionale sistema di vendita alla rinfusa, ma non credo sia fattibile, dal momento che il frutto è esposto a molti elementi che possono danneggiare la sua qualità e la sua conservabilità. Stiamo studiando una soluzione per ridurre l'uso della plastica nel nostro imballaggio e, per il momento, la direzione è quella dei vassoi di carta compostabile con termosaldatura. Tuttavia non sappiamo ancora se questa sarà una soluzione efficace al 100%. Siamo tutti preoccupati per questo problema e penso che, a poco a poco, l'uso di plastica sarà ridotto; ma il cambiamento non accadrà all'improvviso, come molti vorrebbero".
Primi test con spedizioni in Cina e Vietnam
Le destinazioni più importanti per El Ciruelo, focalizzata al 95% sulla Grande distribuzione, sono: Regno Unito, Scandinavia, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Germania, Sudafrica e Asia, ma anche Portogallo e Francia (tra gli altri) in misura minore. Quest'anno, l'azienda effettuerà i primi test con spedizioni in Cina e Vietnam, destinazioni per le quali è stato recentemente approvato un protocollo di esportazione per l'uva da tavola. La società ha già esperienza nell'esportazione del prodotto in Asia, con destinazioni quali Singapore e Hong Kong.
"L'apertura del mercato cinese comporta grandi opportunità, per noi – ha concluso Gutiérrez – ma anche grandi sfide in termini di logistica, perché anche se è più favorevole per le uve da tavola di quanto non lo sia per le drupacee, rimane un protocollo impegnativo".
Per maggiori informazioni:
Cristina Gutiérrez
Cell.: +34 629 253 150
Grupo El Ciruelo
Tel.: +34 968 630 645
Email: cristinagutierrez@elciruelo.com
Web: www.elciruelo.com