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Previsioni per il nord d'Italia, zona di Bologna

Patate, buona produzione ma forse con calibri in calo

Gli sbalzi termici, da maggio a giugno, hanno causato stress alle piante di patate. Si prevede perciò che, alla raccolta, che inizierà fra una decina di giorni, ci saranno situazioni a macchia di leopardo, con zone caratterizzate da una diminuzione dei calibri. 

Lo afferma Alberto Zambon, produttore della zona di Budrio (Bologna) che, insieme ad altri due agricoltori con cui collabora per la commercializzazione, ha come base produttiva una cinquantina di ettari.

"Dipende anche dai terreni - esordisce Zambon - ma al momento abbiamo verificato che la qualità del prodotto è ottima. Le patate si presentano di forma regolare, lisce. Una prima stima, però, se non cambia qualcosa nei prossimi giorni, è che il calibro medio non sarà molto elevato. Questo significa una resa finale inferiore in termini di tonnellate a ettaro".

In questo momento, il mercato chiede un prodotto medio piccolo e i prezzi sono buoni. Ad esempio, anche in Veneto nei giorni scorsi si sono registrate, in alcune zone, rese non elevate, attorno a 30 ton/ettaro. Però, grazie a prezzi attorno a 38-40 centesimi al chilogrammo, la PLV non è affatto negativa.

"I prezzi del 2018/19 sono stati ottimi - continua Zambon - e l'importante è fare PLV. Di certo, le rese di quest'anno, almeno nella realtà che conosco io, saranno più basse del solito".

Fra una decina di giorni inizierà lo scavo delle varietà Primura e Colomba, che sono le medio-precoci più diffuse dell'areale di Bologna. Per fare una stima sulle tardive è ancora presto ma, di certo, temperature troppo elevate influiranno negativamente sulle rese per ettaro.