"Non abbiamo ancora dati ufficiali, ma abbiamo gli occhi e vediamo che nelle nostre aziende mancano tante pere. Quante? Lo sapremo solo a Prognosfruit, ma di certo il 2019 sarà l'anno con la produzione più scarsa in Italia". Lo afferma Albano Bergami dell'Organizzazione Interprofessionale (OI) Pera e a sua volta produttore.
Albano Bergami
"Avremo il minimo storico di produzione - dice - pur con differenze fra territori e varietà. Le pere estive hanno risentito un po' meno, mentre per l'Abate il calo sarà importante. La diminuzione è talmente evidente che non può essere negata".
Vi sono poi casi, singole aziende o lotti nelle aziende, con diminuzioni prossime al 90%, ma altre con produzioni poco sotto la norma. La media si avrà solo ai primi di agosto, con la diffusione dei dati ufficiali.
Circa le liquidazioni del raccolto 2018, la situazione è pesante. "Stanno uscendo i listini in questi giorni. Le cifre liquidate al kg sono non solo al di sotto delle aspettative, ma anche al di sotto della soglia minima per continuare a sostenere questa coltura. Il comparto è a un bivio".
La situazione è gravissima per una serie di cause concomitanti: problemi nello stoccaggio, con conseguente difficoltà a immettere sul mercato un prodotto di buon gusto; cimice asiatica; cascola a causa degli sbalzi di temperatura; grandinate; incapacità di creare aggregazione in maniera efficace, preferendo la divisione fra parrocchie e campanili.