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Tavola rotonda organizzata da Conad sulla filiera ortofrutticola

Francesco Pugliese: "Se si volesse, il caporalato sarebbe debellato in fretta"

Non c'è più il" consumatore", ma il consum-attore, protagonista delle sue scelte, capace di chiamare il call center di Conad per dire che il kiwi rosso non è abbastanza rosso. Un protagonista che paga lo stipendio a tutti, dall'agricoltore alla Gdo, anzi, ancor prima, dai vivaisti e produttori di mezzi tecnici in avanti.

Il Convegno organizzato da Conad a Forlì venerdì 14 giugno 2019

Se ne è parlato venerdì 14 giugno 2019 a Forlì, durante una due giorni organizzata da Conad e la collaborazione di Aster con il titolo "Dialoghi con le meraviglie del nostro paese". 

Da sinistra Aldo Bonomi (Aster), Vincenzo Colla (CGIL), la giornalista Marianna Aprile, Mirco Zanelli (Apofruit), Roberto Guidi (Az.ag. Guidi), Francesco Pugliese (Conad)

"Se si volesse davvero, il caporalato sarebbe sconfitto molto in fretta - ha detto Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad - perché le autorità sanno dove si trovano le baraccopoli e non sarebbe difficile seguire centinaia di lavoratori che si spostano per l'Italia a seconda dei raccolti. Secondo me, manca la vera volontà per sconfiggere il fenomeno. A volte sospetto che si chiudano gli occhi, perché altrimenti crollerebbe tutto un sistema".

Vincenzo Colla, vice segretario nazionale CGIL, ha affermato che "l'Italia è una sorta di pontile, una piattaforma logistica con lo sbocco non tanto su Adriatico e Tirreno, quanto sul canale di Suez, che è una vera e propria autostrada per tutto il mondo. Ma se abbiamo porti inadeguati, e penso alla mancanza di infrastrutture a Gioia Tauro, non possiamo essere competitivi. E sul fronte caporalato dobbiamo scacciare i farabutti che speculano sulla povera gente".

Francesco Avanzini, presidente del CPR System ha comunicato che è in atto il progetto per cambiare il colore dei famosi imballi a sponde abbattibili. Sarà una rivoluzione dal punto di vista estetico. Massimo riserbo sul nuovo colore, anche se da indiscrezioni pare che la scelta possa ricadere fra il grigio o il beige.

Vi sono state poi tre esperienze aziendali: Roberto Guidi dell'Azienda Agricola Guidi specializzata in albicocche, Mirco Zanelli direttore commerciale di Apofruit e Lauro Guidi presidente di Agribologna. 

Pugliese, parlando a ruota libera, è stato sarcastico verso coloro che "spediscono via aerea qualche arancia in Cina" e ha sottolineato che "l'ortofrutta venduta da Conad al 90% è italiana". Ha poi continuato: "la crisi delle drupacee spesso è causata dall'industria, che offre delle cifre ridicole agli agricoltori, basandosi sui listini internazionali". 

L'Ad di Conad, giocando in casa, non ha avuto remore: "Troppo spesso le albicocche sanno di patata, e questo è causato da una raccolta troppo anticipata. Ma non sempre è colpa nostra o degli agricoltori: mancando infrastrutture, la logistica è penalizzata e la raccolta va fatta in anticipo, altrimenti la frutta che arriva al consumatore sarebbe da buttare".

"E poi c'è chi effettua acquisti dai camioncini a bordo strada - ha incalzato Pugliese - con la frutta e la verdura che assorbono scarichi di auto e polveri sottili come non mai. E poi parlano di salubrità o criticano la GDO".

Alla seconda tavola rotonda hanno partecipato anche Francesco Avanzini, Simona Caselli e Lauro Guidi

Simona Caselli, assessore regionale all'agricoltura, ha espresso preoccupazione sul ritardo dei permessi per i lavoratori extracomunitari. "In Spagna hanno una legge che favorisce il lavoro stagionale extracomunitario. Sono ben organizzati in tutto ed è per questo che ci hanno superato su tanti fronti".

La Spagna, come è stato detto, non è altro che una Sicilia, dal punto di vista delle potenzialità produttive, però ben organizzata come un'Emilia Romagna. Un perfetto mix italiano, sfruttato però da altri.