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La riflessione di Juan Antonio Reyes Gutiérrez

Il settore dell'avocado sta per subire cambiamenti radicali

La coltivazione dell'avocado si sta espandendo sia in Spagna che nel resto del mondo, mentre la popolarità del prodotto continua ad aumentare. Ci sarà abbastanza consumo per assorbire le produzioni che verranno? L'avocado è un prodotto che ha davvero bisogno di tanta acqua?

Nell'ambito dell'incontro che la World Avocado Organization (WAO) ha organizzato a Malaga con i rappresentanti della stampa internazionale, FreshPlaza ha visitato le strutture di una delle aziende che fanno parte di questa organizzazione in Spagna, la Reyes Gutiérrez, produttore e commerciante di avocado e mango. Abbiamo intervistato il suo manager, Juan Antonio Reyes.

Negli anni '40, durante il post guerra civile spagnola, le generazioni precedenti a Reyes Gutiérrez si dedicavano alla produzione di uva sultanina, mandorle e altra frutta secca a Malaga. Le prime esportazioni furono effettuate negli anni '50, con le patate extra-precoci che loro stessi coltivavano nell'Axarquía. Ciò ha portato l'azienda a diventare uno dei leader in questo settore fino agli anni '80. Ma negli anni '70, quando il nonno di Juan Antonio era già in età avanzata, ha deciso insieme ai figli di scommettere su una coltura alternativa a patate e verdure. E' stato allora che sono stati piantati i primi alberi di avocado.

"Dopo diversi viaggi in Israele e nelle Isole Canarie, dove si coltivava già avocado, mio zio Luis ha proposto di piantare la coltura nei nostri terreni, sostenendo che fosse il frutto del futuro. Abbiamo cominciato tra il 1970 e il 1975. Nel 1980, l'area di produzione ad avocado ha continuato a espandersi, fino a quando ho deciso di fondare la mia compagnia, la Reyes Gutiérrez, nel 1993. L'obiettivo era quello di dedicarsi completamente a questo prodotto, e ai mango", ha detto Juan Antonio.

"All'inizio lavoravamo solo per tre mesi l'anno, da ottobre a dicembre, ma le catene di supermercati con cui collaboravamo chiedevano una fornitura continua per 12 mesi. Perciò abbiamo iniziato a importare avocado da altri Paesi e oggi siamo tra i maggiori importatori europei del frutto, con provenienza da Perù, Messico e Sudafrica".

"Delle circa 30.000 tonnellate di frutti commercializzati dalla società, 24.000 corrispondono ad avocado; circa 18-20.000 tonnellate di questi sono importati – ha spiegato il manager – La nostra filosofia è quella di trovare produttori in tutto il mondo in grado di svolgere bene il loro lavoro e che questi siano disposti a lasciare a noi la gestione commerciale".

La Spagna ha attualmente oltre 15.000 ettari dedicati alla coltivazione di avocado. Il 50% di questi si trova a Malaga, dove è molto difficile espandere la superficie, a causa delle scarse infrastrutture idriche.

"Sebbene le scorte di acqua non siano un problema in Axarquía, mancano le infrastrutture per raggiungere gli areali. Ciò dipende dalle concessioni delle amministrazioni pubbliche ed è un processo molto lento. Chiediamo più acqua da circa 20 anni. Per questo motivo, la coltivazione dell'avocado si sta facendo strada in altre zone, come Cadice, Huelva, Valencia e Alicante, oltre che in Portogallo".

Molti credono ancora che la coltivazione dell'avocado richieda grandi quantità di acqua: secondo la WAO, si tratta invece di una coltura con un fabbisogno molto inferiore rispetto ad altri prodotti base. Ci vogliono meno di 1.000 litri per produrre un chilogrammo di avocado, una quantità molto inferiore a quella di alimenti come uova (3.300 litri/kg), pollo (4.300 litri/kg), vitello (15.400 litri/kg) o cioccolato (17.000 litri/kg).

Secondo Juan Antonio Reyes, nei prossimi anni il settore dell'avocado subirà un cambiamento radicale in termini di volumi; di conseguenza, i prezzi caleranno. "Le grandi aziende hanno investito grandi risorse nel miglioramento della loro capacità ed efficienza produttiva, il che significa che in un futuro molto prossimo il mercato registrerà molti più avocado. Perciò è importante realizzare promozioni che possano aiutare a stimolare la crescita del consumo di questo prodotto".

"Mentre il consumo annuo pro capite di avocado negli Stati Uniti supera i 3,5 kg, nell'Unione europea, questa cifra rimane ancora a poco più di 1,2 kg pro capite. L'Ue è ora uno dei mercati con la crescita più rapida, avendo superato le 650mila tonnellate di avocado vendute nel 2018. Se avessimo incoraggiato un incremento nei consumi con le adeguate promozioni e avessimo raggiunto un livello simile a quello degli Stati Uniti, ci sarebbero voluti oltre 2 milioni di tonnellate per soddisfare la domanda europea".

"Tuttavia – ha concluso il manager – ciò avrebbe comportato anche un adeguamento dei prezzi e una maggiore tensione commerciale: negli ultimi 5 anni, infatti, il prezzo all'origine degli avocado è stato compreso tra 2,50 e 2,80 euro/kg, raggiungendo i 3,50 euro nella stagione 2018. Una situazione che ha suscitato grande interesse nel piantare avocado, sia qui che nel resto del mondo".

Per maggiori informazioni:
Juan Antonio Reyes
REYES GUTIÉRREZ
Tel.: +34 952 50 56 06
Email: jarg@reyesgutiérrez.com
Web: www.reyesgutierrez.com

Data di pubblicazione: