"L'attuale legge sul caporalato generalizza e mette sullo stesso piano gli imprenditori disonesti con i criminali. Fa passare allo stesso modo chi sfrutta gli operai con chi ha versato con un giorno di ritardo i contributi o non ha i bagni chimici a norma". Lo ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura nazionale, durante la tavola rotonda svoltasi nell'ambito del convegno di Italia Ortofrutta (vedi articolo correlato).
La legge sul caporalato è da tempo sottoposta ad analisi (cfr. FreshPlaza del 11/03/2019) perché, pur essendo nata con le migliori intenzioni, manca di buon senso, mettendo sullo stesso piano azioni gravi come lo sfruttamento e leggerezze di tipo burocratico.
Massimiliano Giansanti
"Vengono penalizzate le imprese oneste - ha aggiunto Giansanti - mentre chi opera nell'illegalità totale riesce spesso a farla franca". La tavola rotonda, coordinata da Duccio Caccioni, ha visto la partecipazione di Gianluca Lelli (Coldiretti), Cristiano Fini (Cia), Gennaro Velardo (presidente Italia Ortofrutta) Gianmarco Guernelli (Conad).
Gennaro Velardo (foto sopra), presidente Italia Ortofrutta, ha affermato che "non possiamo parlare di etica se poi si vedono offerte a 0,20 euro/kg, quando i costi di produzione sono 0,30. Che c'è di etico in tutto questo? Anche la GDO deve fare la propria parte, dando visibilità al prodotto e a chi lo ha coltivato. E' facile prendersi tutti i meriti della qualità senza averla prodotta e senza avervi investito, e rischiato, nulla. Spesso, non sempre ma spesso, la GDO usa l'impegno dei produttori per prendersi i meriti agli occhi dei consumatori".
"Per noi, la legalità del lavoro in agricoltura è un valore fin da tempi non sospetti - ha detto Guernelli - e i nostri fornitori sono sempre controllati e con loro vi è un rapporto di massima fiducia. Per quello che ci compete, noi cerchiamo di valorizzare la produzione: ad esempio non facciamo aste, che è una politica sleale, e rispettiamo i tempi di pagamento a norma dell'articolo 62. Siamo favorevoli a porre un veto su tutte le aste".
Gianluca Lelli ha affermato: "Tutti i nostri imprenditori sono eccezionali, perché vendono a prezzi mondiali pur con costi italiani. Sono degli eroi. Abbiamo dei costi di produzione elevatissimi, eppure riusciamo a stare sul mercato".
Cristiano Fini ha posto l'accento sulla mancanza di organizzazione logistica e di infrastrutture, sottolineando che "mancano anche le infrastrutture digitali, non solo quelle viarie. Dobbiamo aumentare la competitività delle aziende, mettendole nelle condizioni di concorrere ad armi pari".