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L'organizzazione Opera passa dal 26,5 al 22,5 per cento del controllo delle pere italiane

Tre soci lasciano l'aggregazione

Sono tre le aziende che hanno lasciato il consorzio Opera: si tratta di Mazzoni, La Diamantina e Iaffa. La notizia era trapelata già ieri mattina, 30 maggio 2019, per poi avere la conferma da un lungo comunicato di Opera (cfr. articolo correlato) nel tardo pomeriggio, anche se non vi è la citazione diretta delle aziende.

La perdita di queste tre aziende va a erodere il peso dell'aggregazione. La rappresentatività di Opera, dalla prossima stagione, passerà dall'attuale 26,5% al 22,5% della produzione italiana di pere. Non vi sono dichiarazioni ufficiali da parte delle tre imprese: non è perciò possibile al momento verificare i motivi della loro scelta.

Al di là del fatto contingente, l'annata 2018/19 non è stata soddisfacente per nessuno, dal punto di vista dei prezzi, né per le aggregazioni in essere, né per i liberi battitori. 

Riguardo alle prospettive per il prossimo raccolto, vi sono preoccupazioni circa le quantità, a causa dell'andamento meteo che nelle ultime settimane ha flagellato le zone più vocate come l'Emilia Romagna. Le prime stime parlano di un calo produttivo attorno al 50% (cfr. FreshPlaza del 20/05/2019), ma con forti oscillazioni a seconda delle varietà e delle zone.