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Resoconto della giornata del 29 maggio 2019

Insieme per coltivare il futuro: simposio sul finocchio a Matera

Si è svolto ieri, 29 maggio 2019, proprio nella Capitale Europea della Cultura per il 2019 (Matera), un simposio sul finocchio dal titolo "Insieme Coltiviamo il Futuro" organizzato da Bayer e Seminis. Un evento che ha visto l'intervento di una serie di relatori per discutere della produzione e commercializzazione di un ortaggio ritenuto solitamente un classico prodotto dell'ortofrutta italiana, e che invece rappresenta una vera eccellenza per tutto il comparto dell'orticoltura.

All'appuntamento, gestito anche con una diretta streaming per permettere a tutti di seguire gli interventi, hanno partecipato non solo i vari produttori, ma anche intermediari e buyer provenienti da tutta Italia.

Dopo i saluti di benvenuto, i lavori sono iniziati con l'intervento di Biagio Goduto, consulente tecnico SATA, il quale ha illustrato, oltre alle caratteristiche benefiche e salutistiche del finocchio, come e perché questa referenza sia cresciuta così tanto negli ultimi anni, motivando le aziende presenti ad adottare strategie di vendite (quali, ad esempio l'e-commerce) sempre più all'avanguardia, in vista di un cambiamento nel modo di fare la spesa anche per frutta e verdura.

Marcello Gentile, responsabile ufficio agroalimentare ICE (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane), ha esposto alla platea alcuni dati circa i maggiori clienti mondiali di finocchio (in testa gli USA), spiegando come questa referenza ben si adatti a una commercializzazione internazionale.

"La sfida è a livello globale, non si può più pensare di vendere soltanto sul mercato italiano. La crescita della competizione si trasforma in opportunità. I nostri 64 uffici, sparsi per il mondo, sono a disposizione delle imprese per agevolarle nell'affrontare le barriere economiche e amministrative che potrebbero incontrare nella commercializzazione in Paesi Extra-Ue".

Successivamente, Gentile riferisce: "ICE ha chiuso un accordo con Amazon per la realizzazione di una vetrina virtuale nella quale saranno inserite diverse categorie di prodotti italiani, compresi quelli agroalimentari. Un servizio che ha l'intento di garantire al consumatore finale l'originalità e la provenienza del prodotto 100% made in Italy. Stiamo raccogliendo le adesioni delle aziende, che saranno successivamente trasferite ad Amazon. Il servizio è completamente gratuito; pertanto, le aziende che intendono partecipare possono contattare gli uffici agroalimentari dell'ICE. Per il momento siamo presenti solo con prodotti di IV gamma".

E' stata la relatrice Domenica Calenti, responsabile area CCPB (Consorzio Controllo Prodotti Biologici), a illustrare, mediante grafici e  tabelle, le superfici bio e la ripartizione degli operatori biologici italiani per ogni specifica area geografica, spiegando ai presenti che anche le coltivazioni di finocchi possono essere realizzate in regime biologico.

Un'intera giornata intervallata tra formazione e confronto, al quale hanno preso parte anche Federico Passarelli (esperto legislazione e progettazione CSO), Luca Pallottini (breeder), Fabrizio Poletti (technical account manager), Gianni Franco (Trade Partnership, Seminis), Gabriele Panizza (Crop manager orticoltura Bayer Crop Science), Pasquale Montemurro (ordinario di agronomia specialista in malerbologia).

Un evento che ha dato spazio anche ai responsabili di alcune note realtà imprenditoriali. Tra queste, abbiamo raccolto la testimonianza di Fenny Srl, azienda campana di San Marzano sul Sarno (SA) specializzata in ortaggi, primo fra tutti il finocchio.

"Il finocchio ha grandi potenzialità anche all'estero. Ringraziamo Seminis e la Bayer per questo evento". A riferirlo è Luigi Maiorano, amministratore di Fenny Srl, il quale aggiunge: "Serve aiutare il consumatore finale a conoscere l'esatta provenienza del finocchio che sta degustando in tavola. Non a caso, dal nostro sito internet è possibile rintracciare l'esatta localizzazione dell'ortaggio".