Poca innovazione varietale, con l'aggravante del maltempo. E anche là dove le nuove cultivar vengono prodotte, i danni da pioggia e grandine segnano la commercializzazione del prodotto. Ne consegue una scarsa qualità dei frutti di stagione nazionali e l'importazione di merce estera che appare adeguata alla richiesta dei clienti sia in termini di qualità che di calibro. Questo un po' il quadro scaturito parlando con un grossista del sud Italia.
"Nei mercati è presente frutta estiva. Il prodotto italiano langue in qualità e siamo costretti a importare dall'estero. La pioggia e la grandine che hanno colpito il nostro Paese nelle ultime settimane rappresentano solo la goccia che fa traboccare il vaso di una situazione già in parte logorata", spiega il grossista.
"Sul mercato arrivano drupacee ormai obsolete dal punto di vista varietale, che non vengono più apprezzate dal cliente finale. Questa situazione rischia di far abbassare i prezzi per tutte le varietà della categoria. E' necessario perciò sia un rinnovamento delle cultivar prodotte sia una maggiore preparazione in questo settore".
"Da commercianti cerchiamo di rispettare la stagionalità e quando c'è prodotto nostrano puntiamo su quello. Scarseggiando però la qualità, al momento, a malincuore siamo costretti a importare prodotto estero per soddisfare le richieste dei nostri clienti".
"In particolare, importiamo albicocche spagnole Colorado e Wonder Cot e ciliegie greche, che mostrano prezzi altalenanti. Per pesche e nettarine stiamo invece aspettando la stagione italiana, che dovrebbe partire davvero dal 10-12 giugno", conclude l'operatore. "E' una situazione difficile da gestire. Tutto dipende dal clima: le temperature basse spingono ancora all'acquisto di mele e pere".