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La testimonianza di Natalino Gallo (Op Agricor-Gallo)

Albicocche: precocissime in affanno, si spera meglio per il resto della campagna

Terminata a marzo una difficile campagna agrumicola, nella Piana di Sibari si è ora alle prese con la raccolta delle prime albicocche. Ma le condizioni climatiche non supportano produzione e commercializzazione del prodotto.

"Gli sbalzi climatici e le gelate hanno segnato le produzioni tardive di agrumi nella maggior parte delle zone dedicate – dichiara Natalino Gallo, presidente della Op Agricor, proprietaria del marchio commerciale Gallo – Una campagna che, ancora una volta, registra un calo delle esportazioni. Taluni accusano noi Italiani di essere poco competitivi. Ma vorrei che l'Europa me ne spiegasse il reale significato".

"Nella doppia veste di produttore e presidente di OP, mi sento di affermare che siamo su una brutta china: quella che conduce alla chiusura delle nostre attività. Si dice che non riusciamo a esportare per via della nostra scarsa o nulla competitività, ma questo dipende anche da politiche che favoriscono l'ingresso delle produzioni da Paesi terzi, che hanno costi di produzione molto più bassi rispetto ai nostri".

In un ambito di globalizzazione, Gallo precisa che non si è contro ad alcuna nazione in particolare, ma che è inutile rifiutarsi di guardare alla realtà dei fatti. "L'Italia è perdente, ma sarebbe ingiusto definirla non competitiva. Questo vale per quasi tutte le colture. Dobbiamo fare come la Francia o l'Austria, che in presenza di produzioni locali, sbarrano il passo alle merci estere? Questa forma di protezionismo non avviene a vantaggio di una migliore qualità, ma semplicemente per difesa del localismo. La frutta e la verdura possono anche essere senza sapore e costare di più, ma se sono locali, è ciò che conta davvero. In Italia, si trova in vendita prodotto estero anche nel periodo in cui è disponibile quello locale/nazionale".

Campagna albicocche
"Abbiamo iniziato da circa una decina di giorni con le cultivar precoci, ma a fatica. Registriamo un 60% in meno per via delle piogge. Le temperature restano al di sotto della media stagionale e, trattandosi di frutta estiva, l'acqua è un acerrimo nemico: la varietà Tsunami è quella che ne ha maggiormente risentito".

"Nonostante gli investimenti in nuove varietà e tecnologie negli impianti – ha continuato Gallo – è il clima, infatti, che sta compromettendo la stagione del prodotto precoce. Ci sono aree che sono state colpite dalla grandine e altre dalla pioggia, ma a completare l'opera si è aggiunto un vento intenso, che ha creato abrasioni sulle albicocche, facendole diventare marroni. Le foglie,  infatti, hanno graffiato i frutti".

"Avevamo eseguito un buon diradamento e le prospettive sulla campagna 2019 erano positive. Per la nostra Op, la produzione risultava regolare; quindi speriamo di recuperare le perdite riscontrate sulle albicocche precocissime nelle prossime settimane, con le altre varietà precoci e medie, Rubista e Cosmos ad esempio, che stanno terminando la maturazione".

"Il clima, però, deve migliorare perché, purtroppo, il freddo in Italia e in Europa rende difficile anche il consumo del prodotto. Sperando poi che non si raggiunga l'estremo opposto: cioè temperature troppo elevate, come ipotizzato da recenti previsioni".

Per maggiori informazioni: www.gallofrutta.it