L'annata 2019 lo sta confermando: per salvare il raccolto delle ciliegie, specie quelle precoci, occorre coprire gli impianti con teli anti pioggia. Poi, ogni azienda può scegliere se realizzare coperture monofila, aggiungere reti anti insetto, oppure effettuare una copertura ampia che inglobi più filari. La parola d'ordine è proteggere.
"Ogni anno aumentiamo il numero di interventi effettuati - spiega Andrea Rossi dell'ufficio tecnico del Consorzio Agrario Adriatico - perché i produttori di ciliegie non possono rimanere in balia del meteo. Siamo attrezzati per realizzare qualsiasi tipo di copertura, in quanto nel settore abbiamo un'esperienza comprovata".
Gianni Mazzoni di Cesena, negli ultimi 4 anni, ha coperto circa 5000 mq di ceraseto, in pratica tutte le cultivar precoci. "Io e mio padre abbiamo realizzato coperture monofila con telo anti pioggia nella parte superiore e reti anti insetto lateralmente. Credo sia l'unico metodo valido, quello della protezione attiva, per salvaguardare il prodotto e il reddito".
Mazzoni è chiaro: senza i teli anti pioggia, quest'anno non avrebbe avuto raccolto precoce, così come è accaduto e sta accadendo a diversi coltivatori della zona. "Le piogge continue, con tanto di acquazzoni violenti - aggiunge - stanno andando avanti dall'inizio di maggio. Impossibile raccogliere un prodotto di qualità se non si ha la protezione. Noi conferiamo al mercato all'ingrosso di Rimini e le ciliegie protette si differenziano per lo stato estetico e sanitario quasi perfetto rispetto a quelle sottoposte agli agenti atmosferici".
I prezzi si stanno mantenendo discreti, attorno a 6-7 euro/kg, e l'agricoltore si dichiara moderatamente soddisfatto. "Sono contento perché l'investimento si sta ripagando. Raccogliamo un buon prodotto che confezioniamo in cassette da 6 kg: ogni confezione ha 6 cestini da 1 chilogrammo ciascuno".
Oltre al telo contro la pioggia, lateralmente l'impianto è protetto da reti contro gli insetti, in particolare Drosophila suzukii. "Non è più possibile affidarsi alla fortuna - conclude l'agricoltore - ed è proprio in annate come queste, purtroppo sempre più frequenti, che l'investimento iniziale viene ripagato".