Le normali forze che regolano il mercato (cioè il rapporto tra domanda e offerta) sono state responsabili della tendenza al ribasso nei proventi che derivano dalle esportazioni, su tutti gli agrumi. Nella sua ultima newsletter, il CEO della Citrus Growers 'Association (CGA), Justin Chadwick, sottolinea che il tanto decantato aumento della produzione di agrumi negli ultimi anni ha avuto il suo corollario in termini di ritorni decrescenti.
I rendimenti medi diminuiscono per tutti gli agrumi, ma in modo apprezzabile per i limoni e per i piccoli agrumi (clementine e mandarini). Secondo il locale ministero all'agricoltura, i proventi delle esportazioni di limoni sono in un primo tempo aumentati di due terzi negli ultimi sei anni, raggiungendo un picco di R16 500 (€1.027) per tonnellata nel 2016/17. Quotazioni che tuttavia non si ripeteranno più nell'immediato futuro, in quanto l'offerta di limoni continua a crescere.
Infatti, la stessa CGA stima che il reddito per tonnellata di limoni si sia dimezzato rispetto alla passata stagione, a circa 8.000 rand (500 euro).
La produzione totale di limoni, nel frattempo, è più che raddoppiata in Sudafrica, arrivando a 473.000 tonnellate l'anno scorso; ciononostante, un'enorme proporzione dei nuovi limoneti del paese non è ancora entrata in produzione, mentre le piantagioni proseguono.
Gli agrumi più piccoli hanno seguito la stessa tendenza: sia l'aumento degli utili che la produzione totale sono più che raddoppiati, con molti nuovi ettari non ancora in fase di piena produzione. Tra tutti gli agrumi, clementine e mandarini sono quelli che ancora offrono il rendimento più alto per tonnellata, appena sotto i 10.000 rand (€ 622).
Lo stesso si può osservare per il pompelmo, che ha avuto una cattiva stagione l'anno scorso, ma che potrebbe invertire questa tendenza nel 2019.
Il più stabile mercato delle arance ha registrato una diminuzione più graduale degli utili, anche se parte del raccolto va al trasformato. I dati DAFF mostrano un aumento nei conferimenti all'industria (da 190.000 tonnellate nel 2017/18 a circa 400.000 tonnellate in questa stagione).
Pertanto, l'industria ha osservato rendimenti decrescenti in funzione dei processi di mercato, una situazione che può essere determinata da due fattori: l'incremento dei consumi tra i consumatori esistenti e la ricerca di nuovi consumatori. Laddove il consumo a livello mondiale è stagnante, viene posta molta pressione sull'industria per monitorare il flusso commerciale e le specifiche della frutta.