La costanza nella fornitura si ottiene partendo dalla qualità in campo, ma anche selezionando in stabilimento e suddividendo la produzione secondo delle classi. Alle migliori di queste, occorre poi dare un nome commerciale.
Questo uno dei concetti emersi durante la tradizionale conferenza stampa, presieduta da Angelo Benedetti, che Unitec ha organizzato in occasione della fiera Macfrut (cfr. Freshplaza del 9/05/2019).
"Occorre fare un passo in avanti ed eliminare il principio della selezione della qualità, per giungere a classificare la qualità della frutta e dare un nome a queste classi di prodotto. Ad esempio, se noi gradiamo un frutto molto dolce, non è detto che in tutto il mondo questa sia la caratteristica più richiesta. Occorre saper vendere ogni classe nel mercato dove è più apprezzata".
Lo stesso ragionamento vale per l'export. Grazie alle tecnologie Unitec, si può ottenere una classificazione in base alla sostanza secca e al grado di maturazione, in maniera oggettiva e non invasiva. Conoscere questi parametri è basilare per poter programmare le esportazioni, regolandosi sulla shelf life.
Allo stesso modo occorre affezionare il cliente, anzi, riconquistarlo a consumare frutta e verdura può avvenire solo attraverso l'affidabilità e una costanza nella fornitura.
"Se in una confezione con 30 frutti - ha portato come esempio Benedetti - ve ne sono 28 ottimi e due di sapore non gradito, il consumatore si ricorderà di quei due e avremo un danno. Ma quei due potrebbero piacere ad altri consumatori, ecco perché è indispensabile creare delle classi. Così evitiamo anche gli sprechi".
"Credo che queste possibilità - ha concluso Benedetti - ormai non siano più delle scelte, ma degli obblighi. Dobbiamo prenderci delle responsabilità e percorrere ogni strada possibile per riavvicinare il consumatore italiano e aumentare le nostre esportazioni a mercati che hanno le loro preferenze".
Contatti:
Web: https://www.unitec-group.com/