A distanza di otto mesi dalla tragedia, l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha reso pubblico per la prima volta un documento che mostra in maniera dettagliata se e quanto abbia inciso negativamente il crollo del ponte Morandi sull'economia portuale genovese.
Dai numeri ufficiali dell'Autorità Portuale si comprende che l'impatto maggiore è avvenuto sui traffici di container e sui prodotti siderurgici ma anche sue rotabili e, di riflesso, sulle chiamate per i lavoratori della Compagnia Unica (Culmv). Il documento dell'Asp presieduta da Paolo Signorini, dopo una premessa sui traffici complessivi fatti registrare dai due scali di Genova e Savona, si concentra sul capoluogo ligure evidenziando la differenza di crescita/decrescita fra il 2018 e il 2017 nei primi sette e negli ultimi cinque mesi dell'anno.
Per quanto riguarda il traffico container, dal primo gennaio al 31 luglio il progresso era stato del 3,6% mentre fra agosto e fine anno la decrescita era stata del 6,2% (in termini di teu). Battuta d'arresto post-Morandi anche per i rotabili che nei primi sette mesi dell'anno crescevano del 5,5% (in tonnellate) e negli ultimi cinque solo del 1,9%, e lo stesso vale per le merci varie, che da un +16,5% sono passate a un +6,1% dopo la tragedia (a diminuire sono stati i particolare i traffici di prodotti siderurgici).
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Fonte: Trasporto Europa