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Embargo russo: i drammatici riflessi sul settore frutticolo

Mentre anche l'Italia si è mossa, per intervento dell'On. Mara Bizzotto (ENF) mediante una interrogazione parlamentare, lo scorso 8 aprile 2019, rivolta alla Commissione del Parlamento Europeo con oggetto: Crisi dei consumi e misure a sostegno dell'esportazione di prodotti ortofrutticoli , anche altri Paesi dell'UE hanno avviato analoghe iniziative di sensibilizzazione.

Da parte dell'Italia, la Commissione è chiamata a rispondere ai seguenti quesiti:
1) Quali misure intende adottare per favorire i negoziati con i paesi terzi, finalizzati all'apertura di mercati?
2) Quali misure intende adottare per aumentare il consumo dei prodotti ortofrutticoli Made in Italy e Made in Europe nei vari Stati membri?
3) Quali misure intende adottare per eliminare l'embargo russo?

Qualche giorno fa, anche l'eurodeputata Hilde Vautmans ha tenuto una tavola rotonda sul futuro del settore con i frutticoltori belgi. Vautmans è membro del partito dei Liberali e Democratici Fiamminghi Aperti. Oltre al ministro fiammingo Lydia Peeters, il ministro Ducarme e Vautmans, ad avere voce sono stati oltre 100 frutticoltori.

Si sono votati 9 punti di azione che potrebbero rimettere il settore in carreggiata. "Nell'ultimo periodo ho ricevuto molte chiamate da frutticoltori disperati. Il nostro settore va male da diversi anni, ormai. Tuttavia, la situazione non è mai stata così disperata. Ecco perché abbiamo deciso di passare all'azione".

Durante la riunione è stato effettuato un sondaggio che ha dimostrato come la metà degli agricoltori presenti ritenga che le loro attività non hanno molte chance di superare i prossimi 5 anni. Solo alcuni produttori hanno dichiarato di immaginare dei successori per le loro società. Tre quarti di loro hanno problemi finanziari. Secondo il 75% dei presenti, l'embargo russo è la ragione principale di questa drammatica situazione.

Un piano in 9 punti
"E' stato approvato, quasi all'unanimità dai 100 frutticoltori presenti, un piano d'azione in nove punti. Il più importante è una revisione dei fondi OCM e la compensazione dei danni patiti a causa dell'embargo. Tuttavia, la richiesta più importante degli agricoltori era e resta quella di ottenere prezzi adeguati per i loro prodotti".

Gli altri punti comprendono la presa di coscienza del fatto che il settore è in crisi e la richiesta di portare da 65 a 100 i giorni che consentono l'ausilio di lavoratori stagionali.

Nel piano, anche la promozione dei prodotti locali e l'apertura di nuovi mercati. All'ordine del giorno anche i rimborsi per i piani di estirpazione, il ricambio generazionale e il pagamento della compensazione per i danni. Infine, si è parlato anche dell'abolizione del Fondo per le calamità agricole e di un'ampia assicurazione per il clima".

Clicca qui per visionare la versione completa del piano di 9 punti.

Embargo russo
Hilde è convinta che il settore frutticolo belga sia stato il più colpito dalla chiusura delle frontiere. "Esportavamo pere in Russia da 10 anni. Ecco perché nella regione frutticola erano stati eliminati altri tipi di frutta. Ci si è dovuti specializzare nella coltivazione delle pere Conference per soddisfare la domanda russa". 

"Per anni siamo stati interessati anche da condizioni climatiche avverse. L'anno scorso abbiamo sperimentato un clima estremamente secco. Nel 2011, il temporale "Pukkelpop" ha causato molti danni. In altri anni abbiamo avuto gelate o grandine. Stiamo affrontando un anno di crisi dopo l'altro. Sicuramente ciò non ha fatto bene al settore".

Su Twitter il frutticoltore Kees Van De Water ha condiviso una foto di montagne di pere invendute, accumulate per essere destinate a un digestore.

Stimolare il consumo di frutta
L'eurodeputata dichiara: "I frutticoltori hanno votato i 9 punti. Basandomi su questo, mi rivolgerò ai governi e alla Commissione Europea. Il settore sta rischiando l'estinzione. Per dare nuovamente un futuro ai coltivatori, dobbiamo passare all'azione il prima possibile".

"Io stessa sono figlia di un agricoltore; faccio parte del settore frutticolo di Sint-Truiden. La situazione, quindi, mi sta molto a cuore. Ho pubblicato un libro di cucina sulla frutta, che ha già raggiunto le 21mila copie gratuite. Tutto ciò per stimolare il consumo. Stiamo anche prendendo accordi con il settore alberghiero e quello della ristorazione. Devono inserire più frutta belga nei loro menù".

Il settore è in crisi
Da quel momento il ministro federale dell'Agricoltura, Denis Decarme, ha riconosciuto lo stato di crisi in cui versa il settore delle pomacee. Ciò permette ai produttori di ricevere uno sconto o un posticipo sul contributo sociale fino alla fine del 2019.

Per maggiori informazioni
Web: www.hildevautmans.eu 

Data di pubblicazione: