Fino al 2012 la domanda di mango in Italia era ferma a 4800 tonnellate annue, ma la quota è cresciuta a 5500 tonnellate nel 2013, per arrivare a 9000 tonnellate nel 2016, con un (+62%).
In tempi più recenti, eccezion fatta per il mese di dicembre (11% del totale), il consumo del mango non subisce molte fluttuazione durante l'anno. Certamente il periodo di minore richiesta è gennaio (5%), mentre nei mesi successivi si assiste all'aumento nell'importazione (tra il 7 e il 9%). E' interessante osservare come il consumo di mango sia costante nei primi mesi dell'anno, per poi salire più repentinamente in estate e autunno.
Vincenzo Amata
L'Italia è l'ottavo importatore in Europa, con circa 8000 tonnellate di prodotto acquistato, anche se le produzioni nazionali sono in continua in crescita con una cospicua concentrazione in Sicilia, negli areali delle province di Messina e Catania, dove è presente la maggior parte dei 100 ettari totali presenti in Italia, Calabria compresa.
Ed è proprio della provincia di Messina Vincenzo Amata, coltivatore di mango che, da noi contattato, conferma il trend in crescita della domanda per questa referenza.
"Ultimamente sono stato chiamato da molti commercianti all'ingrosso che sono particolarmente interessati a trattare il mango da noi prodotto - ha detto Amata – Non meno sono le richieste che ci arrivano via mail da privati interessati sia all'acquisto diretto, anche attraverso i nostri canali social".
Le cultivar più presenti negli areali tirrenici della Sicilia sono Kensington Pride, Kent, Maya, Glenn e Keitt.
"La zona tirrenica della Sicilia è idonea alla coltivazione di questo frutto – prosegue l'imprenditore – tant'è che le proprietà organolettiche si esprimono davvero al massimo. Qui profumo, colore e gusto raggiungono un livello altrove invidiabile. In post raccolta, il prodotto siciliano mantiene tutte le sue peculiarità anche grazie al fatto che per raggiungere i mercati italiani (Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) ed europei (Francia, Inghilterra e Germania) non deve viaggiare per troppo tempo. La domanda, per il nostro prodotto, è superiore all'offerta. I risultati sempre più incoraggianti ci hanno indotto ad aumentare notevolmente le superfici dedicate a questo frutto".
"Anche il ready to eat (prodotto al giusto grado di maturazione per un consumo immediato) – conclude Amata - è in forte crescita, ricevendone sempre più richiesta. Visto il notevole apprezzamento per le caratteristiche organolettiche del nostro prodotto a marchio Papamango, ho predisposto un progetto che possa soddisfare tale segmento di mercato".