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L'offerta di pomodoro da mensa marocchino preoccupa i produttori europei

Il principale fornitore di pomodoro da mensa per l'Italia è rappresentato dai Paesi Bassi, con oltre 114.000 ton di prodotto esportato. L'Italia, invece, ha quale sua prima destinazione la Germania, con spedizioni per oltre 61.000 ton (dati del 2018). Per quanto riguarda le previsioni nel medio termine, si stima che le importazioni di pomodoro da mensa nella UE dovrebbero aumentare di 0,4 punti percentuali annui. In questo scenario, il Marocco rappresenta il Paese da cui provengono il 72% delle importazioni comunitarie totali (vedi slide sotto).

Questi alcuni dei dati emersi in occasione del "Gruppo di Contatto Pomodoro", con le delegazioni spagnola, francese e italiana, riunitosi nei giorni 4 e 5 aprile 2019 a Ragusa grazie a Carmelo Firrincieli dell'OP Valleverde e sotto l'egida del Mipaaft, rappresentato dal funzionario Roberto Cherubini.

Videointervista a Roberto Cherubini

Ha aperto i lavori Massimo Pavan, a capo del Comitato pomodoro italiano. "La presenza di pomodoro da mensa dal Marocco in inverno rappresenta un problema, perché fa abbassare i nostri prezzi, eppure qualcosa sta cambiando e sembra stiano coltivando meno pomodoro, a favore di frutti di bosco e similari, ha detto Pavan, aggiungendo che: "Al contempo, si registra un aumento di superfici dedicate a serre tecnologiche nel Nord Italia, in Germania e in diversi Paesi dell'Est Europa. Questo vuol dire che, nei prossimi anni, esporteremo sempre di meno, perché la tendenza dei consumi vede una preferenza per le produzioni locali".

La parola è poi passata a Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta, il quale ha presentato dati della campagna 2018/19 e previsioni. La coltivazione del pomodoro da mensa in Italia nel 2017 ha interessato una superficie di circa 25.000 ettari tra serra e pieno campo; quest'ultima supera il 70%, per un totale complessivo di quasi 1 milione di ton. E' la Sicilia a concentrare il 45% del totale nazionale per questa referenza, (vedi slide sotto).

La parola è passata allo spagnolo Luis Martin di Fepex, la Federazione dei produttori ed esportatori, il quale, assieme a D. Antonio Flores e Irene Costa Landera dell'Ambasciata di Spagna in Italia, ha esposto la situazione delle produzioni spagnole di pomodoro.

Nel 2018 la Spagna ha prodotto 1,6 mln ton di prodotto invernale, mentre quello estivo si è attestato a 600mila ton. Negli ultimi quattro anni, è diminuita la coltivazione di pomodoro tondo liscio a favore di quelli a bacca piccola (specialità). La coltivazione totale del pomodoro invernale si estende su 14.000 ettari, mentre quella estiva su 8500 ha. Nel periodo da ottobre in poi vi è una diminuzione nelle esportazioni, a causa dell'arrivo del prodotto dal Marocco.

Foto di gruppo delle tre delegazioni

A seguire è intervenuto Laurent Bergè della AOP Tomates e Cocomber de France, il quale ha parlato del mercato francese come "sostanzialmente stagnante, con 950.000 ton consumate a fronte di una produzione di 550.000 ton".

"Il 50% della produzione francese - ha detto Bergè - è costituita da pomodoro liscio tondo mentre l'altra metà è suddivisa tra ciliegino e specialities. La superficie di coltivazione in Francia non è ben definita ma cresce ogni anno del 2-3% ed è per il 98% in serra. Da circa 2 anni si assiste all'arrivo di produttori stranieri provenienti da Belgio e Olanda per la produzione di pomodoro invernale. La preoccupazione è che i pomodori coltivati in quei Paesi vengono assimilati a quelli francesi. Diversi casi sono stati riscontrati e sanzionati".

Della delegazione francese, per parte istituzionale, ha fatto parte anche Antoine Erhel dell'Ambasciata di Francia in Italia.

Il Gruppo di contatto ha poi esaminato le questioni fitosanitarie (leggi articolo correlato).