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Il punto della situazione con i responsabili di Copa Canino

Asparagi: la raccolta precoce ha disatteso le aspettative

Dopo la campagna di raccolta e commercializzazione degli asparagi dello scorso anno, sicuramente deludente e scarsa di soddisfazioni, il settore asparagicolo nazionale, fatte salve piccole eccezioni, ha subito un brusco rallentamento nella messa a dimora di nuove asparagiaie.

"Dai presupposti stagionali di quest'anno, con i mesi di febbraio e marzo che hanno registrato temperature miti e sopra la media, ci si aspettava un inizio di stagione anticipato, ma così non è andata. Una campagna di raccolta precoce avrebbe garantito prezzi soddisfacenti e buone quantità. Purtroppo le aspettative sono state disattese, soprattutto a causa di temperature minime basse, legate a un forte vento e a una siccità anomala per il periodo: questi fattori stanno caratterizzando negativamente l'inizio della primavera".   

Così spiega a FreshPlaza Sergio Marcoaldi, responsabile agronomo e qualità della Cooperativa Ortofrutticola Produttori Associati di Canino-C.O.P.A. "La raccolta in pieno campo è iniziata timidamente e le quantità sono state finora molto scarse. Le produzioni andranno presumibilmente ad aumentare in maniera graduale nella prossima settimana e si potrebbe ottenere un buon livello produttivo nei 7 giorni che precedono la Pasqua. Anche se con gli asparagi è sempre molto difficile e azzardato fare previsioni".

  Il team COPA a Fruit Logistica 2019.

"Si tratta di un ortaggio molto sensibile e reattivo ai cambiamenti climatici, come nessun altro reagisce negativamente o positivamente alle temperature atmosferiche e ai ritorni di freddo, al vento o viceversa alle ondate di calore primaverili – continua Marcoaldi –Questa caratteristica ne rende veramente difficile la programmazione e la gestione commerciale. In questa settimana, i volumi di asparagi conferiti dai soci produttori in cooperativa si sono attestati tra le 5 e le 6 tonnellate al giorno, una quantità cinque volte inferiore alla produzione media a pieno regime".

"Al momento – aggiunge Giancarlo Benella, responsabile commerciale di Copa –  il nostro prodotto è presente sul mercato italiano, su tutti i nostri canali distributivi con piccole quantità, e all'estero in Francia, Irlanda e Svezia, in attesa di aprire con il mercato tedesco e danese. In queste settimane sul mercato europeo, l'asparago verde spagnolo è molto competitivo e i prezzi all'estero sono inferiori a quelli italiani".

"In questa stagione, la Spagna ha iniziato precocemente la raccolta ed è già su buoni livelli produttivi. Questo non è un dettaglio di poco conto e, tutto sommato, potrebbe anche essere un fattore positivo. Generalmente, infatti, il prodotto spagnolo diminuisce in volume e qualità nel mese di maggio, lasciando progressivamente quote di mercato europeo al prodotto italiano. Nella scorsa campagna produttiva ciò non era accaduto a causa del tardivo inizio della stagione spagnola. Si sono venute a creare evidenti ripercussioni negative su tutta la commercializzazione italiana, per via di un'eccessiva offerta di prodotto sul mercato europeo".

Difficile fare previsioni da qui in avanti. "La Pasqua alta potrebbe agevolare i consumi e le vendite del prodotto, anche se in verità vi sono dinamiche legate alle offerte promozionali che scombinano i piani commerciali e influenzano sicuramente il mercato – continua Benella – Oggi secondo dati ufficiali (CSO Italy) ogni famiglia italiana consuma 2,17 kg di asparago l'anno, una quantità che potrebbe aumentare soprattutto se nei momenti di picco produttivo e di grande offerta di prodotto, i prezzi di vendita in distribuzione fossero in linea con l'economicità effettiva del prodotto offerto".

"Insomma l'asparago, nei momenti di grande produzione, non può più essere considerato dal consumatore un prodotto di nicchia, bensì una referenza accessibile per tutte le famiglie, al pari di altri ortofrutticoli".

Secondo il responsabile commerciale, c'è da considerare che negli ultimi anni si è verificato spesso che all'aumentare dell'offerta e all'abbassarsi dei prezzi in campagna, non è coinciso un altrettanto rapido ribasso del prezzo al consumatore finale. "Prezzi adeguatamente accessibili al consumatore nei momenti di grandi picchi produttivi eviterebbero o limiterebbero crisi di mercato per il prodotto e aumenterebbero l'indice di penetrazione dell'asparago nella spesa delle famiglie italiane".

Nei prossimi anni, la coltivazione dell'asparago e il suo indotto saranno influenzati profondamente dalla meccanizzazione che i produttori sapranno adottare sia nella coltivazione che nella raccolta e nel confezionamento, ma anche dall'incremento delle produzioni precoci.

"Un'attenzione particolare dovrà essere rivolta alla valorizzazione e alla tutela del prodotto nazionale, con accordi con la Grande distribuzione organizzata, con marchi, con eventuali riconoscimenti Igp e con l'incremento delle produzioni di asparago biologico – concludono da Copa – L'asparago è uno dei prodotti ortofrutticoli a più alto contenuto di valore aggiunto di manodopera, questo è un fattore limitante a livello produttivo, in quanto è sempre più difficile reperire manodopera adeguata e disponibile alla faticosa operazione della raccolta. E' anche per questo motivo che prezzi al produttore eccessivamente bassi e che non coprono i costi di produzione non sarebbero accettabili".

Contatti:
Società Agricola C.O.P.A. soc. coop.
Via Pietro Nenni snc
01011 Canino (VT)
Tel.: +39 (0)761 438207
Fax: +39 (0)761 437458
Email: info@copacanino.it
Web: www.copacanino.it