Dopo un periodo di siccità durato fino a settembre 2018, in Calabria il mese di ottobre è risultato caratterizzato da forti fenomeni temporaleschi. Nel crotonese, inoltre, a novembre tre trombe d'aria hanno devastato il territorio. I danni si sono riflessi anche sulle coltivazioni di finocchio.
"Nella fase iniziale della campagna abbiamo perso molte piantine, appena trapiantate e portate via dai fiumi di fango creati dalle alluvioni. Oppure non siamo proprio riusciti a trapiantare, sempre a causa del clima. I danni iniziali sulle nostre coltivazioni di finocchio sono stati quindi rilevanti. A gennaio 2019 il mercato ha risposto bene in termini di prezzo, con livelli superiori alla media. Peccato però che sia stato un fuoco di paglia, perché ora le quotazioni sono in caduta libera". Così a FreshPlaza Iolanda Turrà, responsabile amministrativo dell'Azienda Agricola Giovanni Turrà di Crotone.
La situazione ha inciso a livello qualitativo. "Qualcosa si è perso in termini sia di peso specifico del prodotto sia di compattezza. Solitamente, infatti, il finocchio crotonese si distingue per fragranza e accentuata croccantezza".
Il sapore, come riferisce Iolanda, è stato salvaguardato. "Pur avendo registrato una sovrapposizione di varietà, il finocchio di dicembre-gennaio è diverso da quello di febbraio e marzo".
La campagna finocchio proseguirà almeno fino al 15 maggio; dall'anno scorso, l'azienda Turrà si occupa anche della lavorazione del prodotto. Le esportazioni sono state finora esigue, verso Francia e Germania. "Quest'anno abbiamo iniziato anche un rapporto di collaborazione con la Polonia: potremmo definirlo un mercato emergente per il consumo di finocchio. Ma i prezzi che i polacchi sono disposti a pagare sono bassi".
Iolanda aggiunge che i mercati esteri chiedono un ortaggio lavorato e confezionato. "Guardando ai margini di guadagno, si realizzano quotazioni molto inferiori rispetto alla vendita del finocchio grezzo, se consideriamo l'aggravante della logistica rispetto ad altri areali di produzione".
"Abbiamo iniziato anche i primi trapianti di angurie in tunnel. Prevedo una campagna positiva ma c'è sempre un paradosso di cui tenere conto e che vale tanto per finocchi quanto per angurie. Abbiamo registrato due stagioni in cui è mancata la resa e, nonostante l'elevata qualità delle produzioni, le quotazioni non hanno subito un incremento, a seguito anche di uno scarso consumo dei due prodotti. Fare previsioni sulla stagione a venire risulta quindi difficile e complesso".
"Per via dei fenomeni meteorologici, inoltre, c'è da dire che di anno in anno le rese sono in calo, nonostante seguiamo le corrette pratiche agricole come da disciplinare per la lotta integrata", conclude Iolanda.
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