Come noto, il volume di produzione delle pomacee cinesi è diminuito molto a seguito dell'ondata di freddo che ha colpito le zone di produzione nel mese di aprile dell'anno scorso. Naturalmente, la riduzione nei volumi disponibili ha fatto aumentare i prezzi. Questi sviluppi hanno avuto un chiaro effetto sulle condizioni di mercato per il settore d'esportazione delle pomacee.
A sostenerlo è David Wang, della compagnia cinese Jinan Haoyuan Agricultural Products Co: "La disponibilità di mele è diminuita, generando rincari nelle quotazioni. I prezzi elevati hanno avuto un notevole impatto sul volume delle nostre esportazioni. La maggior parte dei clienti, infatti, non era disposta a pagare così tanto, e di conseguenza ha acquistato meno. Alla fine, tuttavia, la domanda di mercato per i nostri prodotti è stata sufficiente. Abbiamo esportato i nostri prodotti (mele, pere e agrumi) principalmente in mercati in Medio Oriente, Sud-est asiatico ed Europa. Siamo tuttavia in cerca di nuovi sbocchi per diversificare il rischio. Quest'anno, per esempio, abbiamo aperto un nuovo mercato a Timor Est".
"E' presente un altro fattore che influenza le condizioni d'esportazione delle nostre mele. In India, il governo ha proibito le importazioni di mele cinesi. Questo divieto è già in vigore da un po' di tempo, ormai, e sembra che non ci saranno cambiamenti a breve. E' piuttosto infelice per noi, dal momento che l'India era un eccellente mercato d'esportazione per le nostre mele. E' difficile prevedere quando i confini del mercato indiano saranno nuovamente aperti".
"Negli ultimi mesi, l'elevato prezzo d'esportazione delle mele cinesi ha offerto nuove opportunità commerciali ai paesi produttori dell'emisfero sud. Le mele di Nuova Zelanda e Australia fanno affidamento sull'eccellente qualità del prodotto per espandere la loro quota sul mercato internazionale. E' ancora troppo presto per dire come si svilupperà quest'anno il mercato d'esportazione delle mele cinesi. Se le condizioni climatiche rimarranno regolari, le varietà di mele come la Fuji godranno di un raccolto abbondante. Se le cose andranno così, il prezzo all'esportazione diminuirà sicuramente".
"Oltre a mele e pere, vendiamo anche agrumi. Le zone di produzione di mandarini nella Cina meridionale hanno patito le piogge eccessive nella primavera dell'anno scorso, che hanno ritardato il trasporto dei mandarini e fatto sì che molti marcissero. Abbiamo deciso di smettere in anticipo le forniture all'estero. Dopo il Capodanno cinese (5 febbraio 2019) abbiamo cominciato a spostare la nostra attenzione sul mercato domestico, concentrandoci sui mandarini Orah. Per quanto riguarda il prezzo, a causa delle condizioni climatiche mediocri si è notata una netta riduzione nella seconda metà della stagione. Al suo minimo, il prezzo di vendita al dettaglio era appena il 40% del prezzo d'acquisto iniziale nelle zone di produzione.
"Oltre a questo, importiamo anche pitaya da Vietnam e Thailandia per integrare le varietà di frutta che abbiamo in vendita. Dal Vietnam importiamo principalmente pitaya e litchi. La domanda di pitaya vitenamita presente sul mercato cinese continua a crescere. Da una parte ciò è dovuto al fatto che il Vietnam può fornire questa referenza per tutto l'anno e dall'altra perché questo frutto presenta un colore e un sapore molto gradito dai consumatori cinesi. Il prezzo della pitaya vietnamita è aumentato non appena la Cina ha reso più rigorosi i requisiti fitosanitari. Il volume commerciale è ancora soddisfacente".
"Per quanto riguarda le mele e le pere, cooperiamo con zone di produzione di pere a Hebei e con zone di produzione di mele a Yantai, nella provincia dello Shandong. Esportiamo le mele principalmente in Sud-est asiatico e Medio Oriente. Oltre a continuare a sviluppare stabilmente la nostra attuale quota di mercato, in futuro speriamo anche di espandere il nostro export di pere fresche sul mercato europeo".
Contatto: David Wang
Jinan Haoyuan Agricultural Products Co., Ltd.
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