"I dati e i risultati presentati dal Consiglio catalano di produzione agricola biologica (CCPAE) rivelano che, nell'ultimo quarto di secolo, il settore del bio ha mantenuto una tendenza in continua crescita, mostrando dinamismo e continua capacità di innovazione". Lo ha affermato la Consigliera catalana dell'agricoltura, allevamento, pesca e alimentazione, Teresa Jordà, in una conferenza stampa per la presentazione dei dati sulla produzione agricola della Catalogna nel 2018.
La responsabile ha affermato che "i dati CCPAE, corrispondenti al periodo 1995 – 2018, mostrano che il numero di ettari dedicati alla produzione biologica si è moltiplicato per 42, passando da 5.000 a 210.000, mentre il numero degli operatori di prodotti biologici è passato da 236 a 3.859".
Il presidente del CCPAE, Daniel Valls, presentando i dati, ha sottolineato che "negli ultimi venticinque anni, il settore del biologico, dall'essere marginale, è diventato importante in Catalogna per tutti coloro che vogliono commercializzare prodotti nuovi, sani, di qualità e rispettosi dell'ambiente".
Anche i dati e i risultati del CCPAE 2018 confermano questa tendenza positiva, con una crescita del 20% del fatturato, generato dai prodotti agricoli biologici nel 2017, rispetto all'anno precedente, raggiungendo 584 milioni di euro.
Nel 2018, il numero di operatori è aumentato dell'8,92% rispetto all'anno precedente, raggiungendo il numero di 3.859. Per tipologia di attività, la crescita maggiore è stata registrata da operatori di mercato (+ 21,8%), importatori (+ 12,24%), produttori orticoli (+ 9,37%) e trasformatori (+ 8,41%).
Nel frattempo, la superficie è aumentata del 5,02% nel 2018, rispetto all'anno precedente, raggiungendo oltre 210,818 ettari. Due terzi di quest'area corrispondono a pascoli e foraggi dedicati all'alimentazione del bestiame, allevato biologicamente.
Della superficie totale destinata alle colture biologiche, il 41% è dedicato ai vigneti. Subito dopo nella classifica ci sono gli ulivi (20%), le colture estensive (18%) frutta a guscio (8%), alberi da frutto (3%) e ortaggi (2%). Degna di nota è la crescita dell'area dedicata agli alberi da frutto, che quest'anno è aumentata del 28,84%.
Fonte: agroinformacion.com