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Spagna: robotica e automazione sono il futuro delle drupacee

Manuel Serradilla, del Centro di ricerca scientifica e tecnologica dell'Estremadura ed esperto di ciliegie si occupa di formare specialisti UPCT in tecnologia di post-raccolta. Egli ritiene che il futuro del settore delle drupacee (del quale è un esperto internazionale) "risieda nell'applicazione della robotica e nell'automazione della fase di raccolta".

"Il problema più grande per il settore delle drupacee è il crescente costo della manodopera. Dovremmo, quindi, tentare di applicare robotica e automazione in un modo che non danneggino la frutta durante la raccolta", oltre a modificare le forme di allevamento degli alberi per facilitare tali processi.

In gioco c'è anche la sostenibilità. "Poiché il consumatore vuole ridurre sempre di più l'impatto ambientale di ciò che acquista"; e ci sono anche gli sviluppi genetici volti al miglioramento del sapore del prodotto, "un aspetto decisivo nella fidelizzazione del cliente".

Inoltre, Serradilla rifiuta "la demonizzazione dell'imballaggio", perché "lavoriamo con esseri viventi, quali i prodotti ortofrutticoli sono, altamente deperibili e particolarmente sensibili dopo la raccolta. Pertanto abbiamo bisogno dell'atmosfera controllata o modificata per preservare la qualità dei prodotti freschi e per poterli spedire, per esempio, fino in Cina".

Per la quarta volta Serranilla ha partecipato al corso internazionale su tecnologia di post-raccolta e frutta e verdura di IV gamma, organizzato annualmente dal Gruppo di Post-raccolta e refrigerazione di UPCT, quest'anno giunto alla sua 13esima edizione.

Alejandro Díaz, rettore dell'Università Politecnica di Cartagena (UPCT) ha dichiarato: "Il trasferimento di conoscenza alle società commerciali, l'internazionalizzazione e il futuro coinvolgimento degli studenti universitari sono le questioni principali affrontate in questo corso". Inoltre, Díaz, ricordando gli obiettivi di sviluppo sostenibile, ha aggiunto: "Preservare gli alimenti in modo che possano durare più a lungo è fondamentale per contrastare la fame nel mondo". 

Fonte: agrodiario.com

Data di pubblicazione: