Come fanno le lattughe prodotte da un coltivatore nella provincia olandese della Zelanda ad arrivare nei piatti dei consumatori locali? Sorprendentemente, questa è una delle sfide più complicate a livello logistico.
"Il processo dal campo alla tavola è diventato problematico". A dichiararlo è Wilfred van Elzakker, direttore commerciale di Agrimarkt. Durante un incontro sul tema "filiera corta" organizzato dalla Food Delta Zeeland, Van Elzakker ha parlato del concept regionale Agrimarkt.
Il secondo relatore è stato Drees Peter van den Bosch, co-fondatore di Willem&Drees, nonché co-fondatore di BeeBox e Task Force Korte Keten. Drees Peter ha cominciato ad agire in maniera totalmente diversa quando la filiera corta si è rivelata essere un gioco per i supermercati.
Wilfred van Elzakker, direttore commerciale di Agrimarkt
I prodotti di nicchia giocano sull'immagine
Nel 2012 Agrimarkt ha deciso di dedicarsi ai prodotti regionali. "La filiera corta si è rivelata una punta di diamante. Ciò significa che abbiamo cominciato a investirvi molto e ci è costato parecchio".
La filiera corta non è un'attività normale in quanto richiede un approccio totalmente diverso. Per Agrimarkt, un fornitore di servizi è un anello essenziale nella filiera corta, con una quota di fatturato del 10% dell'intero supermercato. I profitti si riscontrano prevalentemente nella capacità di sapersi distinguere.
Wilfred ha dichiarato: "Un prodotto di nicchia gioca maggiormente sulla sua immagine, più di quanto faccia una bottiglia di Coca-Cola". Tra i vantaggi, Wilfred ha citato le numerose reazioni positive dei clienti, che riconoscono Agrimarkt come un vero e proprio supermercato che vende prodotti regionali. Anche la conoscenza reciproca nella filiera è aumentata enormemente e Agrimarkt è riuscito a generare vendite per un surplus di zucche e meloni.
Drees Peter van den Bosch, di Willem&Drees
Dall'essere considerato alla stregua di un gioco, all'impatto reale
Drees Peter van den Bosch è attivo nelle filiere corte da circa 10 anni. La sua carriera è cominciata nelle vendite per Unilever. Le vendite di Knor Vie, una bevanda a base di frutta e verdura concentrata, gli hanno fatto aprire gli occhi e ha deciso di cambiare strada e dedicarsi alle filiere alimentari sostenibili e alternative.
Drees ha fondato Willem&Drees con un partner nel 2009 e la frutta e verdura prodotta localmente è riuscita ad assicurarsi un posto negli scaffali dei supermercati. Nel 2017, tuttavia, i due hanno concluso la loro cooperazione difficile, ma di successo. Drees Peter ha spiegato: "Eravamo un giocattolo, uno strumento di mercato per vendere specialità di prodotti locali e di qualità, ma noi volevamo avere un impatto reale e vendere grandi volumi".
Buona affluenza all'evento
Willem&Drees ha cambiato atteggiamento, e dopo una fusione con il fornitore di kit di specialità alimentari BeeBox, fornisce meal box attraverso una piattaforma online. "L'ampliamento e le cooperazioni sono necessarie per avere successo. Con oltre 150mila consegne all'anno, stiamo riuscendo ad affermarci".
Drees Peter considera la filiera corta come un pilastro che supporta un sistema alimentare robusto ed è convinto che nei prossimi anni ciò prenderà forma. "L'attuale sistema non tiene conto di fattori come clima, biodiversità, instabilità e impatto sociale. Attualmente se ne parla molto e i costi reali degli alimenti sono ancora incerti. In ogni caso, questo dibattito si concluderà entro i prossimi anni. Se si procede nel modo corretto, si arriverà alla filiera corta".
Alex van Hootegem di De Grote Verleiding ritiene che si debbano trovare delle soluzioni soprattutto per la logistica.
Marijn van Son, project manager delle filiere corte per Food Delta Zeeland negozierà presto con alcuni partecipanti per facilitare le filiere corte in Zelanda.