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Dati Ismea dal 18 al 24 marzo 2019

Mercato poco dinamico per gli ortaggi di pieno campo

Dodicesima settimana del 2019 caratterizzata da una generale flessione per tutti gli ortaggi di pieno campo il cui mercato è risultato poco dinamico a causa di un'offerta superiore alle richieste della domanda. I maggiori cali, nell'ordine di due punti percentuale, si sono osservati per finocchi, cavolfiori, indivia e asparagi. Solo per il radicchio si è avuto un aumento dei prezzi in seguito ai limitati quantitativi commercializzati. Anche per i prodotti da serra l'abbondante offerta ha determinato il calo delle quotazioni per cetrioli, melanzane e peperoni.

Ortaggi a foglia: l'andamento del mercato ha visto una nuova contrazione delle quotazioni per indivia lattuga e spinaci. I maggiori cali si sono osservati sulle piazze pugliesi a causa sia della maggiore offerta, dovuta alla contemporanea maturazione dei prodotti in campo, sia ad una domanda poco attiva. Anche per i prodotti di origine abruzzese (lattughe e spinaci) si è osservata una generale flessione dei prezzi per i maggiori volumi commercializzati mentre la domanda è risultata stabile. Solo per la lattuga Iceberg, le quotazioni hanno teso al rialzo grazie alla buona qualità del prodotto commercializzato. Il radicchio, che è scambiato solo sulla piazza di Verona, ha avuto un aumento delle quotazioni imputabile a una buona richiesta rispetto a un'offerta limitata, il prodotto si sta oramai avviando a fine produzione. 

Carote: il lieve calo delle quotazioni medie di questa settimana è attribuibile esclusivamente all'andamento del mercato per il prodotto di origine veneta, la cui offerta è risultata abbondante rispetto alle richieste della domanda. Non si sono osservate variazioni di rilievo invece per il prodotto di origine laziale.

Asparagi: si vanno intensificando le operazioni di raccolta negli areali toscani con offerta in fisiologico aumento. Ai maggiori volumi commercializzati si è contrapposta una domanda sostanzialmente stabile. Gli scambi sono avvenuti regolarmente e le contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi tesi al ribasso.

Cavolfiori: in ulteriore contrazione le quotazioni per il prodotto di origine pugliese e napoletano. L'aumento termico non ha favorito i consumi e i quantitativi commercializzati non sono stati interamente collocati sui mercati. Gli scambi sono avvenuti a rilento e sulla base di prezzi tesi a ribasso. Invariato invece il mercato nei restanti areali produttivi rispetto alla precedente settimana con domanda e offerta stabile. 

Finocchi: non si arresta la dinamica flessiva delle quotazioni. I maggiori cali si sono osservati sulle piazze di Salerno (-26,7%) e su tutte le piazze pugliesi a causa di un'offerta superiore alle capacità di assorbimento della domanda. In tutti i restanti areali di coltivazione le contrattazioni si sono concluse sulla base di valori stabili. 

Carciofi: ha trovato conferma la dinamica flessiva delle quotazioni del carciofo catanese. Gli abbondanti volumi immessi sul mercato non sono stati bilanciati da una domanda altrettanto sostenuta. Invariato, invece, il mercato sia per lo spinoso sardo sia per il romanesco le cui offerte sono risultate in linea con le richieste e le contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi medi stabili.

Patate: l'andamento del mercato per la patata comune è rimasto invariato rispetto alla precedente settimana. Gli scambi sono avvenuti regolarmente e i prezzi medi sono risultati stabili. Sono rimaste invariate anche le quotazioni della patata novella di origine siciliana grazie a un generale equilibrio tra domanda e offerta. 

Ortive a frutto in serra: nuova flessione dei listini per cetrioli e melanzane. La domanda è risultata debole e inferiore ai volumi commercializzati. Anche per i peperoni si è osservato un calo delle quotazioni imputabile a una domanda poco attiva. Scambi regolari, invece, per pomodori e zucchine le cui contrattazioni si sono concluse sulla base di valori medi stabili.

Fonte: www.ismeamercati.it

Data di pubblicazione: