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Le opportunita' per il settore ortofrutticolo italiano

La Via della Seta sia occasione per estendere tutti i protocolli con la Cina

La Camera ha approvato la mozione di maggioranza sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte in relazione alla sottoscrizione di un memorandum di intesa con la Cina sulla cosiddetta "Via della Seta". Ma quali opportunità possono esserci per il settore ortofrutticolo italiano?

"E' l'occasione giusta per dibattere di questi temi - spiega Renzo Piraccini, presidente di Macfrut e con un passato da manager di una cooperativa ortofrutticola di livello nazionale - e per fare in modo che l'Italia sia messa alla pari altre nazioni europee".

Nei confronti della Cina, Francia e Polonia hanno il protocollo di intesa per le mele; La Spagna per uva e drupacee, Paesi Bassi e Belgio per le pomacee.

"L'Italia deve chiedere - sottolinea Piraccini - che si adottino nei suoi confronti i medesimi protocolli. In realtà, occorrerebbe che fosse l'Unione europea a presentarsi come un unico macro-stato anche in tema di export, così come avviene quando deve importare. Non è la prima volta che lo dico, anche in tempi non sospetti (cfr. Freshplaza del 31/08/2017)".

Secondo dati Istat, le importazioni agroalimentari dalla Cina hanno superato del 35% il valore delle esportazioni made in Italy del settore nel 2018, a conferma della necessità di un riequilibrio dei rapporti commerciali.

Le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Cina hanno raggiunto nel 2018 un valore di 439 milioni di euro, più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%), con la progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali, ma che resta ancora molto inferiore alle importazioni che, nel settore, sono state pari a 594 milioni e riguardano dalle conserve di pomodoro ai prodotti biologici.